L’unicità della Shoah

In un recente video apparso sul sito di un importante quotidiano si critica Yad Vashem perché considera giusti soltanto coloro che hanno aiutato gli ebrei durante la Shoah. Ho reperito un articolo di Yehuda Bauer su Haaretz, del 2016, che replica allo storico israeliano Daniel Blatman, il quale (sempre su Haaretz) aveva criticato pesantemente Yad Vashem accusandola di non occuparsi dei genocidi in generale, ma di concentrarsi sul solo genocidio del popolo ebraico. Bauer replicò sostenendo che le critiche di Blatman portano acqua al mulino della destra israeliana e del nazionalismo palestinese. Per Bauer, Blatman rafforzerebbe gli ebrei estremisti di destra quando accusano i loro avversari di considerare identici tutti i genocidi, mentre Bauer non crede che tutti i genocidi possano essere studiati in un’unica soluzione, che comprenda l’Olocausto.
Quanto all’accusa di giudeo – centrismo, Bauer replica asserendo ironicamente che le persone uccise nell’Olocausto non erano boliviane – fortunatamente per i boliviani – ma ebree, e soggiunge che chiunque ignori la centralità del destino degli ebrei durante la Shoah commette un’ingiustizia contro queste verità basilari. L’Olocausto, soggiunge Bauer, aveva caratteristiche che non si riscontrano negli altri genocidi.
In seguito, ancora su Haaretz, lo stesso Blatman ha preso di mira l’IHRA (International Holocaust Remembrance Alliance) attribuendogli la natura di uno strumento d’Israele; anche questa volta Bauer gli ha risposto per le rime sulla medesima testata, sostenendo che tale attribuzione è un atto di antisemitismo. Blatman ha 67 anni e Bauer 94 ma, anche così vicino al secolo, non fa certo i complimenti.

Emanuele Calò, giurista

(15 dicembre 2020)