Le responsabilità da prendere
Nelle ultime parashot lette troviamo un comportamento incredibile, che purtroppo non tutte le persone hanno, chiamato senso della responsabilità.
Quando Yehudà scopre il suo errore di falsa accusa verso la nuora Tamar dice subito צדקה ממני – “…Essa fu più giusta di me…”. Accadde anche in passato durante la vendita di Yosef, quando Yehuda così si rivolse ai fratelli: “Qual profitto, quand’avremo ucciso nostro fratello, e n’avremo coperto il sangue [occultata la morte], quello che intendete fare è sbagliato”. Anche qui Yehuda prende su di sé una grande responsabilità.
All’arrivo dei fratelli in Egitto il vicere Yosef chiede di portare con loro, nel viaggio successivo, il piccolo fratello Binyamin. Yaàkov il padre non vuole lasciar andare Binyamin, Yehuda agisce con coraggio e responsabilità e dichiara: “Sarò io responsabile nel riportare Binyamin in vita…”.
Per questi suoi comportamenti Yehuda ottiene il regno d’Israel: anche quando si sbaglia è giusto prendersi le proprie responsabilità.
Il Talmud, nel trattato di Pesahìm (22b), racconta del Maestro Shimòn ha-‘Amasonì che spiegò tutte le parole Et nella Torà. Quando arrivò al versetto את ה׳ אלוהיך תירא – “Imperciocchè il Signore” (Devarìm 6,13) si rese conto che non sapeva spiegare e decise di cancellare tutto.
Come mai il Rav decide di annullare tutto per un versetto? Dicono i Maestri che la forza di un bravo rabbino o maestro è sapere dire non lo so, ho sbagliato – questo vuol dire assumersi delle responsabilità.
A Chanukkah troviamo che i Machbìm prendono una responsabilità e iniziano a fare una guerra mentale contro i greci e soprattutto contro gli ebrei a loro mischiati. In quell’epoca contraddire i greci e tutti i loro alleati era molto rischioso, ma nonostante ciò guerreggiarono finché riuscirono a liberare il Bet ha-Mikdash dall’impurità e dall’idolatria che c’era dentro ma anche fuori la città.
Anche oggi ognuno di noi è chiamato a usare le sua capacità e a prendersi delle responsabilità. Verso i nostri fratelli ebrei ma anche verso tutti gli altri per trovare un mondo più puro, pulito, sano e bello.
Chanukka sameach
Chodesh Tov u Mevorach
Rav Avraham Dayan, rabbino capo di Livorno
(16 dicembre 2020)