Sportivi perseguitati,
il Coni fa Memoria

“Per non dimenticare gli sportivi ebrei perseguitati e coloro che rischiarono la propria esistenza per salvare vite innocenti”.
È quanto si legge sulla targa svelata ieri al Coni nella zona antistante l’ingresso del Salone d’Onore. L’omaggio a una figura esemplare attraverso la quale, ha detto ieri il numero uno dello sport italiano Giovanni Malagò, rivolgere “un doveroso ricordo alla memoria degli sportivi ebrei deportati e perseguitati dalle leggi razziali”. 
A partecipare alla cerimonia, svoltasi alla presenza del segretario generale Carlo Mornati, anche il rabbino capo rav Riccardo Di Segni, la presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello, il vicepresidente Ruben Della Rocca, la presidente UCEI Noemi Di Segni, Gioia Bartali, una delle nipoti del leggendario ciclista fiorentino che lo Yad Vashem ha voluto inserire tra i suoi “Giusti” nel 2013. Presenti inoltre i vertici del ciclismo italiano e altri rappresentanti delle istituzioni sportive nazionali. Come l’ex presidente del Coni Mario Pescante, che in chiusura ha affermato: “Bartali ha fatto due regali all’Italia: la vittoria al Tour de France e la riabilitazione dello sport per quel periodo così buio”.
Ad essere ricordata anche la figura di Aldo Finzi, presidente del Coni dal ’23 al ’25. Colpito dalla legislazione antiebraica malgrado fosse cattolico, rimase ucciso nell’eccidio delle Fosse Ardeatine. 

(16 dicembre 2020)