Eitan Della Rocca, mazal tov!
“Nella Parashah che mi è stata affidata spicca tra i vari temi quello dell’importanza della continuità. Ho spesso riflettuto su quanto ciò sia vero e, mentre la stavo cantando, non ho potuto fare a meno di emozionarmi. Ho pensato alla nostra storia di famiglia. Al bisnonno Rubino, deportato ad Auschwitz e mai più tornato. A suo figlio, mio nonno Vittorio Haim, che ha intrapreso gli studi e la carriera rabbinica. A mio padre Roberto, che ha fatto la stessa scelta. Io per adesso sono maskil. L’obiettivo è però quello di ottenere il titolo maggiore. Di andare avanti anch’io, per l’appunto, nel segno della continuità”.
Ventisei anni appena compiuti, Eitan Della Rocca è nato e vive a Roma. Da qualche mese racconta di vivere sotto pressione: la laurea in psicologia, i preparativi per il matrimonio, il percorso di studi al Collegio Rabbinico Italiano che l’ha portato a festeggiare, nelle scorse ore, il primo traguardo. Il conseguimento del titolo di Maskil, qualifica rabbinica intermedia che permette già l’esercizio di varie funzioni rabbiniche.
Dalla storia ebraica ai Profeti, dalla Torah alle regole dell’Halakhah. Numerosi i temi sui quali è stato interrogato dalla Commissione riunita in parte in presenza e in parte a distanza, formata dai rabbini rav Benedetto Carucci Viterbi, rav Riccardo Di Segni, rav Roberto Colombo e rav Giuseppe Momigliano.
Dopo la prova scritta, svolta lunedì, è arrivata nel pomeriggio di ieri quella orale. Entrambe superate con successo.
“Un risultato – spiega il nuovo Maskil – che è frutto di molti sforzi e sacrifici. È in Israele, dove ho studiato in Yeshivah e dove mi sono anche arruolato volontario nell’esercito, che ho imparato quanto sia fondamentale impegnarsi a fondo per un obiettivo. Una lezione di cui ho cercato di far tesoro anche in Italia, dove sono tornato nel 2017. Yeshivah e Collegio Rabbinico hanno moduli di studio molto diversi, non semplici da integrare. Ciò è stato possibile grazie all’aiuto dei maestri che mi hanno seguito e accompagnato in questo percorso”.
Formatosi nel movimento giovanile religioso Benè Akiva, Eitan insegna oggi al liceo ebraico Renzo Levi. “Anche questa esperienza – sottolinea – è stata di grande aiuto. Insegnare è infatti uno stimolo a studiare di più”.
Al nuovo Maskil, al nonno rav Haim Vittorio Della Rocca, al papà rav Roberto Della Rocca, nostro collega e direttore dell’area Cultura dell’Unione delle Comunità ebraiche Italiane, a tutti i loro cari, un grande Mazal Tov dalla redazione di Pagine Ebraiche.
(23 dicembre 2020)