Israele torna al voto

La Knesset, il parlamento d’Israele, si è sciolta martedì a mezzanotte con la scadenza del termine legale per approvare il bilancio statale per il 2020. Si torna dunque al voto per la quarta volta in meno di due anni. Le elezioni si terranno il prossimo 23 marzo. “I tempi dell’ennesima crisi non piacciono al premier Benjamin Netanyahu (a gennaio riparte il processo per corruzione) e ancora meno all’avversario diventato socio di coalizione Benny Gantz. Bibi – scrive il Corriere della Sera – resta in testa nei sondaggi, ma è tallonato da altre formazioni di destra, soprattutto da Nuova Speranza di Gideon Saar che ha lasciato proprio il Likud per sfidarne da fuori il leader”. Gantz, invece, stando ai sondaggi rischia di non passare nemmeno la soglia per entrare alla Knesset. Da qui anche il tentativo fino all’ultimo sia di Netanyahu sia di Gantz, di cui parla il Giornale, di evitare le urne. Tentativo scontratosi con il no della maggioranza del parlamento. Si torna quindi al voto con un paese in difficoltà, come riporta il Sole 24 Ore: rispetto a Israele, “secondo le ultime stime dell’Ocse nel 2020 la contrazione dovrebbe attestarsi sul 4,3 per cento. Ma il terzo e probabile lockdown frenerà la ripresa. Le stime parlano di un magro 2,1% sotto la media mondiale”.

Marocco-Israele, volo storico. Mentre si consumava l’ennesima crisi politica interna, Israele aveva un motivo per festeggiare ieri: il primo storico volo diretto da Tel Aviv a Rabat. A far parte della delegazione, composta da israeliani e americani, anche il consigliere e genero del presidente americano, Donald Trump, Jared Kushner, come segnala in una breve Domani.

Vaccinazioni Ue. Il 27 dicembre sarà il V-Day per l’Italia (e per l’Europa): dopo il sì dell’Agenzia italiana per il farmaco, domenica partirà dallo Spallanzani il piano di vaccinazioni per tutto il paese. “La Pfizer ha assicurato che le prime diecimila dosi arriveranno un giorno prima del Vaccine Day europeo. – dice il commissario Domenico Arcuri, intervistato dal Fatto Quotidiano – Il carico sarà diviso per 21e da Roma ripartiranno le dosi per venti presìdi regionali”. Il commissario spiega che il governo finora ha assicurato un numero di vaccini in grado di coprire 20 milioni di italiani (prima vaccinazione e richiamo). “Poi arriveranno gli altri. In 9 mesi vaccineremo il 70% degli abitanti”.

Dino Molho (1929-2020). Vittima delle persecuzioni antisemite e delle leggi razziste, Dino Molho era scampato alla deportazione e alla Shoah dopo essersi nascosto con la sua famiglia in una stanza segreta della loro azienda. Molho, 91 anni, è scomparso ieri nella sua casa di Magenta (Milano). A raccontarne la storia, tra gli altri il Giorno: “Il portinaio e un gruppo di dipendenti della fabbrica dei Molho, tutti imparentati tra loro, ricavarono nel magazzino della ditta un piccolo alloggio segreto, completo di acqua, luce, stufa, radio e allarme luminoso azionabile da parte del portiere in caso di visite impreviste. In quella che venne poi chiamata la ‘casa segreta’ Dino, i genitori e la sorella Ester rimasero dal febbraio 1944 al 28 aprile 1945, tre giorni dopo la liberazione di Milano e la fine della guerra”.

La politica estera di Biden. Puntare a un equilibrismo tra Turchia ed Egitto per giocare di sponda con l’Unione europea nel Mediterraneo, rilanciare il multilateralismo nel Golfo arabo e proteggere Israele. Sono alcuni dei punti chiave dell’agenda estera dell’amministrazione Biden, analizzati oggi da la Stampa. Secondo il quotidiano, che ha parlato con fonti diplomatiche Usa, Biden non userà la mano pesante contro l’Egitto per sanzionare la violazione dei diritti umani. “Il Cairo è fondamentale per la sicurezza di Israele ma soprattutto è un attore chiave nelle relazioni col mondo arabo. – scrive il quotidiano torinese – In particolare, in quella chiave che vede gli Usa interessati nel rafforzamento dei rapporti nel Golfo, specie tra Emirati e Qatar e in vista del vertice del Consiglio di cooperazione del Golfo che si terrà a gennaio dove Biden non vuole essere da meno di Trump e blindare alcuni accordi strategici seppur in un’ottica più multilaterale”.

Alla guida del Teatro Comunale di Ferrara. Su Panorama Vittorio Sgarbi difende la scelta di nominare l’attore e regista Moni Ovadia alla direzione del Teatro Comunale di Ferrara. “L’amministrazione comunale di Ferrara ha mostrato autonomia nella scelta di un uomo di teatro, indipendentemente dalle sue posizioni politiche, come mai ha fatto la sinistra”, scrive Sgarbi, aggiungendo di aver pensato “a Moni Ovadia come uomo di teatro, e non come uomo politico ed ebreo”. Più avanti Sgarbi, in riferimento alle posizioni politiche di Ovadia su Israele, scrive di voler “riuscire a convincere gli ebrei sionisti della opportunità di avere un uomo di teatro di tanta vasta esperienza nella Ferrara ebraica, per ciò che unisce, non per ciò che divide”.

Faac sbarca in Israele. La multinazionale bolognese dei cancelli Faac, di proprietà della Curia, ha rilevato un’azienda israeliana di sistemi automatici per i parcheggi, la Tiba Parking Systems, per 135 milioni di dollari. Una acquisizione di cui parla approfonditamente Repubblica Bologna.

Daniel Reichel