“Commissione contro l’odio,
Liliana Segre il nostro esempio”
Porta il nome di Liliana Segre la Commissione consiliare speciale “per il contrasto dei fenomeni di intolleranza e razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza” istituita da qualche ora all’interno del Consiglio comunale di Firenze. Ispirata all’organismo nato a Palazzo Madama su iniziativa della senatrice a vita, purtroppo frenato nelle sue attività dalla pandemia in corso, vuole ricalcarne a livello locale principi e finalità. Un laboratorio quindi di grande importanza anche a livello nazionale.
“A chi mi ha fatto notare che in una fase così critica sarebbe più opportuno occuparsi d’altro rispondo che è proprio questo, con un conflitto sociale che rischia di deflagrare, il momento di mettere al centro certi temi. La Costituzione, e in particolare l’articolo tre, saranno il nostro faro” racconta a Pagine Ebraiche la giurista Barbara Felleca, neo presidente della Commissione.
Le riunioni avranno cadenza quindicinale, coinvolgendo rappresentanti del mondo del diritto, associazioni, comunità religiose. L’insediamento avverrà in un luogo particolarmente simbolico: l’ex padiglione italiano ad Auschwitz, da poco trasferito a Firenze. Al presidente emerito della Corte costituzionale Paolo Grossi l’onore di aprire i lavori, il prossimo 18 gennaio, con un intervento sul tema della dignità della persona. “Anche la Comunità ebraica sarà naturalmente coinvolta in questo percorso”, sottolinea Felleca.
La Commissione, proposta dalla maggioranza di centrosinistra, è passata senza i voti dell’opposizione (che si è astenuta). La sfida sarà anche quella di arrivare a un fronte unitario su valori che, dice Felleca, “sono il fondamento del nostro stare assieme”. Un tema di assoluta urgenza, come ricorda la stessa Segre in un messaggio inviato all’amministrazione comunale fiorentina (che qualche mese fa le ha assegnato la cittadinanza onoraria): La ‘povertà educativa’ – vi si legge – è sempre più un’emergenza, strettamente legata alla povertà sociale e di conseguenza a fenomeni quali la violenza, l’emarginazione, il rancore verso l’altro e il diverso. Un problema enorme per la democrazia”.
Rispetto a tutto questo, aggiunge Segre, “è urgente ed utile che le istituzioni democratiche aumentino e perfezionino i propri strumenti di conoscenza”. Perché solo così, osserva ancora, il decisore istituzionale “sarà messo nelle condizioni migliori per operare”.
(24 dicembre 2020)