Discutere con Dio

Rileggo il libro di Natalie Zemon Davis, Donne ai margini, dove una delle tre donne raccontate dalla storica americana, forse la maggiore storica vivente, è Glikl Hameln, la donna ebrea tedesca vissuta nella seconda metà del Seicento fra Amburgo, Altona e Metz, che ha pubblicato in yiddish la prima autobiografia scritta da una donna ebrea. È un libro interessante, la prima traduzione tedesca è del 1910, ad opera della femminista ebrea berlinese Bertha Pappenheim, sua discendente, la Anna O. di Freud e Breuer. In Italia l’ha tradotto Giuntina nel 1984. Non è certo una femminista, è una buona ebrea osservante, ma ha verso Dio uno sguardo un po’ ironico, che fa intitolare alla Davis il capitolo a lei dedicato Discutere con Dio. Nulla di nuovo per un ebreo e nemmeno per un’ebrea.

Anna Foa, storica