Campagna di vaccinazione,
Europa e Israele a confronto
La campagna di vaccinazione europea non sembra ancora all’altezza della sfida. Diversi quotidiani affrontano il tema, soffermandosi sulle principali lacune logistico-organizzative e proponendo un confronto con esperienze di maggior successo. A partire da Israele, il paese caratterizzato finora dalla miglior performance globale. Sottolinea Repubblica: “La capillarità di una campagna di vaccinazione di massa è di gran lunga semplificata da una popolazione più esigua, ma è pur vero che buona parte dell’Europa dovrebbe prendere rapidamente in considerazione anche questo modello. E correre ai ripari”.
Il Messaggero accosta due percentuali piuttosto eloquenti: “Israele ha già vaccinato il 10 per cento della popolazione, l’Italia lo 0,1. Così sarà dura riuscire a proteggere almeno le categorie fragili entro primavera”.
Nuove minacce dell’Iran a Israele, agli Usa e ai governi arabi che stanno normalizzando le loro relazioni con lo Stato ebraico. L’occasione è stata data dall’anniversario dell’uccisione del generale Soleimani, avvenuta il 3 gennaio dello scorso anno. Così Ali Akbar Salehi, capo dell’Organizzazione per l’energia atomica iraniana: “Siamo come soldati e le nostre dita sono sui grilletti. Produrremo uranio arricchito al 20 per cento il prima possibile”.
La decisione, scrive La Stampa, è stata comunicata all’Aiea “e segue il sì del 17 dicembre a una risoluzione in questo senso del Parlamento”. Come fa osservare Repubblica questo annuncio “sembra voler costringere Biden a sciogliere le riserve e ad accelerare i tempi per un ritorno all’accordo”. Per Il Fatto Quotidiano “Soleimani rimane un mito, ma la guerra resta lontana”.
Neonazismo in ascesa tra Germania e Austria. Se ne occupa Avvenire, sottolineando come in particolare Berlino debba confrontarsi non solo con i fantasmi del passato, ma anche con “quelli del presente che stanno corrodendo il Paese”.
Forte contestazione dell’ala oltranzista della tifoseria del Beitar, da poco passato al cinquanta per cento a uno sceicco degli Emirati Arabi Uniti. “Sono ormai giornaliere – riporta il Messaggero – le proteste e le minacce verso la dirigenza del club”.
Il Corriere Milano racconta la figura di Alessandro Rimini, grande architetto del Novecento cancellato dalle leggi razziste del ’38. Il 27 gennaio, in occasione del Giorno della Memoria, la Triennale consegnerà alla figlia Liliana un diploma.
Giulio Busi, sul domenicale del Sole 24 Ore, presenta il carteggio tra Stefan Zweig e Hans Rosenkranz recentemente pubblicato da Giuntina. “Quattordici anni – si legge – separano il suicidio di Zweig da quello di Rosenkranz. Quattordici anni, diecimila chilometri e la fine di un mondo”.
La Verità pubblica un indegno intervento di un lettore che mette in relazione la proposta di dotare di un braccialetto verde chi farà il vaccino con i “campi di concentramento, con la stella di Davide appuntata sul petto degli ebrei”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(3 gennaio 2021)