Roma, 21 nuove stazioni
per la Memoria
“Il rischio che questa riuscita tradizione di Memoria diffusa si interrompesse per via dell’emergenza sanitaria c’è stato. Abbiamo avuto tutte e tutti un po’ di timore. Per fortuna però il progetto è andato avanti lo stesso. Con le dovute attenzioni e precauzioni ce la faremo anche stavolta. Un risultato importante”.
Adachiara Zevi è soddisfatta. L’anno nuovo si apre ancora una volta nel segno delle pietre d’inciampo, da lei portate a Roma nel 2010 con una lungimirante intuizione che ha fatto scuola anche in molte altre città italiane.
Ventuno le pietre che, sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica, saranno incastonate tra martedì e mercoledì della prossima settimana. Una delle quali, in via Saliceto, in ricordo di Augusto Capon, celebre ammiraglio cugino primo di Amelia Rosselli, madre dei fratelli Nello e Carlo nonché di Carlo Pincherle, padre dello scrittore Alberto Moravia. Capon, catturato il 16 ottobre del ’43 e subito ucciso ad Auschwitz, fu anche il suocero del Premio Nobel Enrico Fermi.
A organizzare questo nuovo appuntamento con le pietre d’inciampo è l’associazione Arte in Memoria, in collaborazione con le Biblioteche di Roma e con il patrocinio di vari municipi capitolini, dell’UCEI e della Comunità ebraica locale. A collaborare anche Aned (Associazione Nazionale ex Deportati); Anei (Associazione Nazionale ex Internati), Federazione delle Amicizie Ebraico Cristiane di Italia, Fondazione Cdec (Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea), Irsifar (Istituto Romano per la Storia d’Italia dal Fascismo alla Resistenza) e Museo Storico della Liberazione.
Nel comitato scientifico, a sostegno di Zevi, Anna Maria Casavola, Annabella Gioia, Elisa Guida, Antonio Parisella, Liliana Picciotto, Micaela Procaccia e Michele Sarfatti. Mentre il comitato organizzativo è composto da Bice Migliau e Sandra Terracina.
(17 gennaio 2021)