Al Memoriale della Shoah di Milano, una giornata di solidarietà
La zona rossa non ha fermato i milanesi che, autocertificazione alla mano, hanno scelto di inaugurare le nuove chiusure con un gesto di solidarietà concreto. A centinaia, distanziati e seguendo tutti i protocolli, hanno partecipato alla raccolta di cibo e indumenti organizzata per i senzatetto della città, davanti al Memoriale della Shoah. Un afflusso enorme che dalle 10 alle 18 non si è mai interrotto. Per venti volte i volontari hanno stipato il furgone di scatoloni con alimenti, abiti, prodotti per l’igiene, da portare via e poi distribuire. “È stata una risposta straordinaria da parte di tutti, che è andata ben oltre le nostre aspettative”, racconta con soddisfazione a Pagine Ebraiche il presidente della Comunità ebraica di Milano Milo Hasbani. Proprio la Comunità, assieme a Casa Comune, City Angels, Fondazione Progetto Arca, Mai Solo è stata tra i promotori della raccolta. “C’è stata una grande sinergia nell’organizzazione. Noi abbiamo coinvolto anche i giovani del Bene Akiva e dell’Hashomer Hatzair, così come il Volontariato Sharon Biazzi. Tutti hanno risposto presente, e hanno dato il loro contributo. – sottolinea Hasbani – E il nostro grazie va a chi ha accolto il nostro appello ed è venuto al Memoriale della Shoah”.
Tra i presenti, la senatrice a vita e Testimone della Shoah Liliana Segre. “Questo è un luogo a cui io appartengo. – ha spiegato Segre, in riferimento al Memoriale – Non è che appartiene a me: io appartengo a questo luogo, dove si è vissuto il contrario della solidarietà, dell’amicizia, del voler bene a qualcuno, a chi ha bisogno, chiunque esso sia. Qui è andato in scena il teatro del contrario, quindi c’è una ragione per essere qui in questo modo”. La presenza di Segre ha avuto un grande valore simbolico, sottolinea Daniele Nahum, coordinatore di ‘Casa Comune’ e tra gli organizzatori dell’iniziativa. “La città ha risposto in maniera importantissima, non ci aspettavamo questi numeri. È stato un grande momento di solidarietà, in un luogo simbolo della città e con una grande collaborazione tra tutti le realtà coinvolte. La Comunità ebraica e i movimenti giovanili, presenti dall’inizio fino a chiusura, hanno dimostrato quanto siano parte attiva nel tessuto di Milano”.
Tra chi ha donato ci sono stati diversi negozianti. Un elemento che fa riflettere, evidenzia Nahum, perché da un lato è la dimostrazione di una solidarietà umana straordinaria. Dall’altro, una finestra sulle difficoltà di chi ha dovuto chiudere e si è trovato con molto materiale invenduto. E che poi ha scelto di donare a chi ne ha bisogno. “È il racconto di una Milano che è davvero in difficoltà a causa di questa crisi, con gli utenti delle mense dei poveri aumentati del 40%. Ma è anche l’esempio di una città che è tra le prime in Europa per numero di volontari. Con una catena della solidarietà consolidata, di cui fanno parte giovani e anziani”. “È il grande cuore di Milano”, la sintesi di Mario Furlan, presidente dei City Angels. “La roba era talmente tanta che abbiamo iniziato subito a distribuire attorno alla stazione Centrale; abbiamo proseguito in serata e ne avremo ancora per giorni. – racconta Furlan – Vorrei ringraziare la Comunità ebraica e i suoi movimenti giovanili non solo per il contributo materiale, anche per quello etico. Ci troviamo in un momento molto difficile e per i senzatetto tutto è più complicato: i luoghi che li ospitavano hanno dovuto dimezzare i posti a causa del distanziamento. Ci raccontano di fare fatica anche psicologicamente. Le persone sono molto più diffidenti, si tengono a distanza. Ma anche per queste persone la socialità è fondamentale, il dialogo, la vicinanza umana. E la raccolta straordinaria al Memoriale è un segnale importante”. Anche le autorità e le istituzioni hanno dimostrato da subito la loro collaborazione, aggiunge Hasbani. “Con Roberto Jarach (presidente del Memoriale) abbiamo fatto in modo di facilitare la logistica e permettere alle persone di scaricare i prodotti vicino ai gazebo. E vorrei anche ringraziare Marco Ciacci, comandante della polizia locale di Milano, e le forze dell’ordine per il loro aiuto. – afferma il presidente della Comunità – È stata un’iniziativa di grande successo e continueremo a realizzarne in futuro”.
Daniel Reichel