La Memoria e la continuità
Si avvicina la ricorrenza del 27 gennaio, giornata europea della Memoria ed ovunque si intrecciano le attività atte a ricordare alle nuove generazioni gli anni bui della Seconda Guerra Mondiale in cui la presenza ebraica in Europa in generale, ed in Italia soprattutto, fu duramente colpita dalla Shoah.
Questa mattina su iniziativa di Adachiara Zevi storica, coordinatrice di Arte in Memoria, sono state messe a Roma nuove “pietre d’inciampo” alla presenza dei parenti e delle autorità cittadine.
Toccante è stata la cerimonia a Piazza Mattei (delle Tartarughe) in ricordo di Letizia Terracina di 43 anni, con le figlie Camilla e Clelia Pavoncello di 16 e 18 anni tutte e tre deportate il 16 ottobre del 1943 e morte ad Auschwitz il 23 ottobre, dopo solo una settimana. Di questa famiglia si salvarono solo Angelo Pavoncello, marito di Letizia ed il figlio Vittorio, allora dodicenne, che spinto dalla madre riuscì a scappare dal camion dei tedeschi.
“Solo adesso, dopo tanti anni, visto l’interesse storico di questa iniziativa, ho deciso di porre queste pietre in memoria della famiglia di mio marito Vittorio, per diffondere la memoria di ciò che è stato e che hanno passato e che non dovrà più ripetersi”, ha detto Sara Piattelli.
Vittorio, uomo davvero unico per la sua eleganza, sensibilità e dolcezza mancato nel 2003, lascia un folto nucleo famigliare di sei nipoti e sette pronipoti tra i quali Joseph, Sara ed Ilan che vivono in Israele. Questo è stata la sua più grande soddisfazione e rivincita con la storia.
Dario Coen
(19 gennaio 2021)