Si può sempre stare peggio

Molto si è disquisito sullo sciagurato assalto a Capitol Hill e sul ruolo del Presidente Donald Trump, il quale ha avuto la poco invidiabile capacità d’attirare come un magnete le forze più oligofreniche e retrive del Paese. Tutti hanno espresso la loro condanna, e confesso che anch’io ero tentato di farlo, perché volevo dimostrare di poter interloquire sulla scena mondiale. Poi ho desistito perché mi hanno spiegato che se mi fossi limitato ad infierire su un Presidente uscente, “a lame duck”, la mia fama mondiale avrebbe potuto risentirne. Ho quindi ripiegato sulla critica all’attuale allenatore della Vigor di Acquapendente, se non altro perché il suo mandato è più lungo di quello di Trump. Peccato, perché avevo già ordinato una maschera da sciamano, che ora sarò costretto a riciclare.

Ebbene, quella dei suprematisti razzisti di un Presidente filosemita è soltanto una pagina in più del libro dei paradossi. Per il futuro, Joe Biden, un politico navigato, dovrebbe garantire quella tranquillità di cui il mondo dovrebbe avere bisogno. Magari il problema è il contesto perché, mentre si svolgeva la gara a chi era più indignato, davvero una competizione impegnativa, al cui cospetto le Olimpiadi sono meno di una sagra paesana, la diffusa ignoranza della lingua inglese, e non solo, continua ad oscurare il cambiamento epocale avvenuto negli USA, e che solo Antonio Gramsci, da lassù, potrebbe spiegare in modo compiuto. Nei campuses americani, la libertà di cattedra – un principio sacrosanto – è vieppiù incrinata da correnti di pensiero che non si arrestano al piano meramente spirituale, visto che fanno da argine all’ingresso di professori che non condividano i loro pregiudizi oppure al proseguimento della loro carriera. È un bel danno, perché se essere pieno di pregiudizi è quanto di più anti scientifico ci sia, è pur vero che è sovente una conditio sine qua non per stare all’università, dalla posizione di bidello a quella di rettore. Non si tratta di essere di sinistra (quasi tutti i fondatori di Israele lo erano), ma di essere dei biechi manicheisti; purtroppo, la storia insegna che più si abbassa il livello intellettuale e morale e più si sta a galla. L’unico antidoto è la cultura, ed è una fortuna che ci siano testate come questa, che sono garanzia di pluralismo e di larghezza di vedute.

Emanuele Calò, giurista

(19 gennaio 2021)