Rav Vittorio Della Rocca
(1933-2021)

Per molti è stato semplicemente il “Morè”. Un grande Maestro di ebraismo e umanità. Rabbino, chazan e docente, Rav Vittorio Haim Della Rocca è stato un punto di riferimento per diverse generazioni di ebrei romani. 
Segnato dalla Shoah che gli portò via il padre Rubino deportato ad Auschwitz e mai più tornato, si era dedicato agli studi rabbinici sin da giovane e, in questa veste, avrebbe poi vissuto da protagonista i momenti più importanti di storia recente della Comunità ebraica capitolina, che ricordava con orgoglio essere la più antica della Diaspora. 
“Ricordo bene l’emozione del giorno in cui, appena adulto, cominciai a spulciare nell’archivio della Comunità per ragguagliarmi sulle origini della famiglia Della Rocca. Nessuno come noi ha il culto delle proprie origini. Dunque non ci potrà stupire più di tanto di fronte a un ragazzo che, a un’età in cui di solito si hanno in testa tutt’altre cose, sacrifica per un po’ esperienze ed emozioni d’altro genere e preferisce mettersi a rovistare nella storia della sua famiglia”, scrive nella sua appassionante biografia Chiedi a tuo padre e te lo dirà: un rabbino di Roma si racconta, pubblicata nel 2015 dall’editore Salomone Belforte. 
Un periodo di grande impegno divulgativo, segnato anche dalla collaborazione con Pagine Ebraiche e dalla nascita di una rubrica mensile,, un suggestivo viaggio nei luoghi di questa presenza, che ha appassionato con aneddoti intriganti e poco conosciuti migliaia di lettori. 
Rav Della Rocca, che aveva conseguito il titolo di maskil nel 1959 e la semikhà con il titolo di chakham nel 1982, era a sua volta padre di un rabbino, rav Roberto Della Rocca, direttore dell’area Cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Nel segno della continuità, il nipote Eitan appena poche settimane fa è diventato maskil. 
“Nella Parashah che mi è stata affidata – ci aveva raccontato poco dopo – spicca tra i vari temi quello dell’importanza della continuità. Ho spesso riflettuto su quanto ciò sia vero e, mentre la stavo cantando, non ho potuto fare a meno di emozionarmi. Ho pensato alla nostra storia di famiglia. Al bisnonno Rubino, deportato ad Auschwitz e mai più tornato. A suo figlio, mio nonno Vittorio Haim, che ha intrapreso gli studi e la carriera rabbinica. A mio padre Roberto, che ha fatto la stessa scelta”. 
La Comunità ebraica di Roma ricorda così il rav: “Ci lascia rav Vittorio Haijm Della Rocca. Un chacham (saggio) dei nostri tempi, ma anche maestro, scrittore, docente, guida spirituale ed un eterno tifoso di calcio, come amava simpaticamente sottolineare. Lascia un grande vuoto ma con il merito di aver contribuito alla formazione di tanti studenti, oggi adulti, che proseguono sulla scia dei suoi insegnamenti”.
I funerali di rav Vittorio Haim Della Rocca, la cui scomparsa è pianta in queste ore da tutto l’ebraismo italiano, si terranno domani venerdì 22 alle 10.30 davanti al Tempio Maggiore, per proseguire poi al cimitero del Verano.
Sia il suo ricordo di benedizione.

as

(21 gennaio 2021)