Setirot – Lecito e illecito
Liliana Segre, senatrice a vita della Repubblica, in piena pandemia, novantenne, parte da Milano e va a Roma a fare ciò che ritiene il proprio dovere. All’apparizione nell’aula del Senato è una ovazione, in parte anche dai banchi dell’opposizione. Politicamente, il resto è storia, una storia di polemiche. Si discute sull’opportunità dell’esistenza stessa della carica, e a scendere sul “diritto” di partecipare a votazioni dirimenti per la sopravvivenza o meno di un governo. Confrontarsi, in democrazia, è più che lecito, è salutare. Illecite, ignobili, vergognose sono le parole di odio, di scherno che subito invadono il mefitico mondo del web. Dovremmo esserci abituati, io no. Io non mi ci abituo né mi ci voglio abituare soprattutto se offendono e dileggiano colei che è, suo malgrado prima e per coraggiosa tenace volontà poi, un simbolo del male che si fa razzismo, antisemitismo, discriminazione, prevaricazione, squadrismo (fisico o da tastiera poco cambia), persecuzione, strage, Shoah. Ciascuno di noi ha la propria ideologia, convincimenti per cui si espone, s’impegna e talvolta combatte. Si sceglie da che parte stare. Però non può, non deve esistere parte o ideologia che spinga alla negazione di sé, della propria tradizione, dei propri valori. E invece ogni tanto accade. Ed è davvero triste e preoccupante.
Stefano Jesurum
(21 gennaio 2021)