Spuntino – Uomini e alberi
La piaga delle locuste, che incontriamo all’inizio della parashà di Bò, sembra avere infastidito più delle altre il faraone. Infatti egli si rivolge drammaticamente a Mosè urlando: “Allontana da me questa morte!” (Es. 10:17). Perchè per il faraone questa piaga era così terribile da essere paragonata addirittura alla morte? Forse che le altre piaghe non avevano avuto conseguenze altrettanto pesanti? Secondo la narrativa del Testo le locuste consumarono voracemente tutto ciò che non era stato già distrutto dalla piaga precedente, la grandine. Quindi veniva senz’altro messa in gioco la sopravvivenza degli egiziani. Non essendo rimasto alcunchè di commestibile nei campi e nelle case, il rischio di morire di fame era reale. Yosef Chayim di Bagdad (il Ben Ish Chai, dal nome della sua opera più importante) suggerisce un’interpretazione che si basa su un passaggio del Deuteronomio (20:19) in cui l’uomo viene paragonato all’albero campestre (considerata l’imminente ricorrenza di Tu Bi-Shvat il tema meriterebbe un articolo a parte). Le locuste, dopo aver divorato tutti i vegetali, non sazie, si avventarono sulle persone, che apparivano loro come gustosissimi alberi! Ya`akov Ben Ashèr (il Ba’al HaTurim) propone una terza spiegazione sul piano politico-dottrinale. Secondo lui agli occhi del faraone le locuste in realtà non erano solo portatrici di danni materiali. La loro missione includeva anche la trasmissione di un messaggio rivoluzionario importante che minava il suo potere assoluto. C’è scritto (Es. 10:14) che le locuste avevano invaso l’Egitto e “si erano riposate” (“va-yanach”). In che senso? La stessa espressione “va-yanach” la ritroviamo nel quarto comandamento (di dieci), quello sull’osservanza del sabato. Di Shabbat questi micidiali insetti scendevano dagli alberi per riposarsi al suolo (il divieto di stare sugli alberi di Shabbat è riportato nello Shulchan ‘Arukh, Orach Chayim, 336:1). Il faraone era particolarmente disturbato dal fatto che le locuste osservassero il sabato, uno dei baluardi dell’ebraismo. Come se non bastasse le locuste diedero un altro segnale forte. Al termine della piaga “non rimase alcuna locusta in tutto l’Egitto” (Es. 10:19). Secondo i Maestri questo significa che perfino quelle senza vita, secche, fritte o in salamoia (è Rashì che parla di quelle sotto sale) risuscitarono per allontanarsi dal paese. Lo scopo era di dimostrare un altro caposaldo della fede ebraica, cioè la resurrezione dei morti. L’ebraismo nella sua essenza era assolutamente inaccettabile per il faraone che si credeva una divinità in grado di dare la vita e imporre la morte. Il faraone non voleva riconoscere l’autorità divina perchè gli avrebbe tolto l’esclusiva di decidere sulle sorti del reame ma nulla potè contro la devastazione portata da degli insetti acridoidei, per di più osservanti.
Raphael Barki
(21 gennaio 2021)