La tavola rotonda
“Fascismi di ieri e di oggi”
Vi è una precisa responsabilità italiana – del regime fascista con tutte le sue caratterizzazioni – che ha portato alla guerra, alla persecuzione e al concretizzarsi dello sterminio degli ebrei italiani. Il modo in cui il fascismo è penetrato nella cultura italiana, il modo in cui si è affermato, le matrici di organizzazione dello Stato e del potere, le violenze e il sistema propagandistico – denigratorio da un lato e di mitizzazione dall’altro – sono stati oggetto di studio e di ricerca, ma ancora vi è insufficiente conoscenza, consapevolezza e senso di responsabilità per questo passato.
Il tema costituirà uno dei cardini della tavola rotonda “Fascismi di ieri e fascismi di oggi”, organizzata per martedì 26 gennaio alle 11 dal Comitato di Coordinamento per le Celebrazioni in Ricordo della Shoah presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
L’evento, che sarà trasmesso in streaming da Palazzo Chigi (Facebook e YouTube) e UCEI (Facebook e webtv), si aprirà con i saluti della Presidente UCEI Noemi Di Segni e del segretario generale della Presidente del Consiglio Roberto Chieppa. Introdotti e moderati da Giorgio Giovannetti, interverranno Annalisa Cegna, Michele Sarfatti, Furio Colombo e Maurizio Molinari.
“Il piano delle responsabilità e la vicenda della Shoah – viene spiegato nella presentazione dell’evento – si spostano sulla Germania, sui nazisti, su Auschwitz. A questa tendenza e generalizzata ignoranza, soprattutto nei giovani, si abbina l’oggi. L’affermazione e la legittimazione di gruppi di estrema destra sono fenomeni inquietanti e fanno sempre più sentire la loro voce, anche in questi duri mesi di sfida alla pandemia e alle gravi conseguenze economiche vediamo preoccupanti forme di strumentalizzazioni e pericolose similitudini con il passato.
“Il tenace filo che lega i due periodi risalta ancora di più oggi, sotto i riflettori di una crisi epocale che fa riemergere e spesso esplodere pregiudizi che non si è mai riusciti a sradicare e riaffiorare idee complottiste che oggi come ieri spesso portano ad individuare un comodo colpevole.
Se questo accade, e oramai con evidenza chiara e puntuale e non come mera percezione, è doveroso per ogni Istituzione – educativa, governativa, amministrativa, giudiziaria – attivare precisi interventi di breve e medio termine per dare concrete risposte e compensare le lacune formative e culturali ispessite nei decenni ,senza che si siano affrontati questi temi”.