La Storia in pericolo

Giornata della Memoria. A 20 anni dall’istituzione di questa ricorrenza, che, è bene dirlo, costituisce un punto di non ritorno da cui è impossibile indietreggiare, quali conti traiamo? Negativi, molto negativi. Purtroppo l’antisemitismo ha scalato un ulteriore gradino: non solo perché dilaga sul web, non solo perché le giovani generazioni dimostrano un’ignoranza storica assoluta che dovrebbe far riflettere noi che la storia gliela insegniamo. Il vero salto è che oggi certe pulsioni sono legittimate dall’alto, da partiti politici che in alcune nazioni europee sono anche al governo. Senza questa legittimazione le campagne sul web sarebbero confinate in circoli ristretti. Così quelle parole d’odio possono essere fatte proprie dalla gente comune senza vergognarsene. Il grande rischio che si profila all’orizzonte è una relativizzazione della Shoah, confinando la responsabilità di quanto avvenuto alla sola Germania, anzi, alla sola Germania nazista. Basti vedere cosa dice l’AFD in proposito. Il presentarsi come vittime invece che come complici, erigere statue a collaborazionisti nazisti trattati da eroi nazionali, dar vita a musei che distorcono la narrazione dei fatti a fini politici, sono solo alcune delle tappe di questo pericolosissimo cambio di rotta. In un’Europa stravolta dall’ennesima crisi di questo millennio, si teme l’effetto contagio.

Davide Assael