Il segno indelebile di Emma Castelnuovo
Figlia di Guido Castelnuovo e di Elbina Enriques, nipote del matematico Federigo Enriques, Emma Castelnuovo era nata a Roma il 12 dicembre 1913. Laureatasi nel 1936, vinse nel 1938 una cattedra di insegnante per la scuola media, ma fu sospesa dal servizio dopo pochi giorni, a causa delle leggi razziste. Furono così gli allievi della scuola ebraica di Roma, dove insegnò dal 1939 al 1943, i primi a beneficiare dei suoi metodi innovativi e della sua capacità di affascinare gli studenti.
Emma avrebbe consacrato per decenni la sua vita all’insegnamento. Tra i suoi studenti il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, che in occasione dei festeggiamenti per il centenario avrebbe affermato di aver imparato da lei almeno tre lezioni: “La prima: non avere paura della matematica. Se non avessi avuto la fortuna di aver come insegnante Emma Castelnuovo, forse avrei avuto difficoltà a superare il trauma di avere ‘saltato’ la quinta elementare (passando da Napoli a Roma) e aver fallito l’esercizio di matematica: ancora oggi, peraltro, ho qualche difficoltà con le divisioni, che risolvo per trial and error (e mi pare, anche se non ne sono sicuro, che la stessa difficoltà palesai all’esame di terza media, o forse di quinta ginnasio…). La seconda lezione: non avere paura del cambiamento. Il cambiamento in questo caso era quello che riguardava la relazione tra docenti e allievi; la posizione relativa non era ovviamente in discussione, ma la comunicazione non era traumatica, si acquisiva la consapevolezza che si potevano porre domande e ricercare insieme risposte, senza timore di dire (eccessive) sciocchezze, anche qui come trail and error. Infine, la terza lezione: non avere paura dei giovani. Molti professori, anche negli anni remoti della nostra infanzia e adolescenza, avevano, hanno timore dei loro studenti. Lo stesso timore si manifesta a volte in altri contesti. La lezione è semplice: quanto più e quanto meglio riesci a comunicare, con l’esempio e con la trasmissione semplice e disinteressata della conoscenza tanto più profonda e tanto più positiva sarà la risposta”.
Pagine Ebraiche febbraio 2021
(31 gennaio 2021)