Un vaccino all’indifferenza
Giovedì, in prima serata, l’amministrazione comunale di Pelago, a chiusura di una settimana ricca di iniziative, ha organizzato un incontro su “L’esercizio della memoria come vaccino all’indifferenza”, svoltosi su una piattaforma cui potevamo accedere anche gli alunni delle scuole e resa pubblica in diretta sui canali sociali del Comune toscano.
La lodevole iniziativa, la cui preparazione è stata seguita con molta cura da Giulia Lazzeri, si è svolta con grande puntualità e il plauso di tutti i partecipanti.
Dopo i saluti della giovane vicesindaco Giulia Rimini, hanno brevemente parlato Tiziano Lanzini per l’Aned fiorentina e Stefano Galli dell’Anpi di Pontassieve, che ha svolto anche il compito di moderatore, ambedue da anni molto impegnati nel tener vivo il ricordo delle persecuzioni razziali e della deportazione.
Quindi chi scrive, all’epoca bambina dodicenne, ha portato la sua testimonianza diretta limitandosi, dati i soli dieci minuti a sua disposizione, a parlare dei suoi ricordi della fatale giornata del 25 luglio 1943, quando si trovava proprio nel comune di Pelago, a trascorrere alcune settimane in montagna in una vecchia pensione alla Consuma, e tutti festeggiarono quanto stava accadendo non realizzando che stavano per iniziare i mesi più terribili…come bene cercò di avvisare tutti rav Nathan Cassuto, da poco in cattedra a Firenze e di cui Viterbo ha brevemente dato un appassionato ricordo.
Ha concluso l’incontro, con rapida ma puntuale ricostruzione degli avvenimenti, la professoressa Marta Baiardi, storica della deportazione. E quindi Ahmad Ejaz, rappresentante dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, ha portato i saluti finali.
Lionella Viterbo
(31 gennaio 2021)