Manuel Moscato, mazal tov!

Venticinque anni, formatosi tra Italia e Israele con un’esperienza di studio anche in yeshivah, il romano Manuel Moscato ha ottenuto nelle scorse ore il titolo di “maskil”. La qualifica rabbinica intermedia che costituisce la premessa per poi ottenere la semikhà, e cioè il titolo maggiore.
“Il mio obiettivo è quello: diventare rabbino, confrontarmi con i bisogni e le esigenze delle Comunità. A partire da quelle più piccole” sottolinea Moscato, che ha sostenuto l’esame di abilitazione davanti alla commissione riunita a questo scopo nella sede del Collegio rabbinico italiano. A interrogarlo in presenza i rabbini rav Riccardo Di Segni, rav Benedetto Carucci Viterbi e rav Umberto Piperno. In collegamento a distanza il rav Alfonso Arbib.
Tra i vari argomenti affrontati durante l’esame il Tanakh, il libro dei Profeti, la storia ebraica. Del neo maskil è stata anche saggiata la comprensione di un testo di Halakhah.
“Arrivare a questo traguardo è stata una grande emozione. Un ringraziamento va a tutte le persone care che mi sono state vicine, alla famiglia, ai miei Maestri” afferma Moscato, divenuto maskil poche settimane dopo il suo amico e compagno di studi Eitan Della Rocca. “Insieme – afferma – abbiamo fatto un bel percorso”.

(5 febbraio 2021)