“Uso intelligente del web,
religioni offrano idee attrattive”
Il 2020, con l’emergenza sanitaria, ha inciso in modo significativo sulla vita online delle ragazze e dei ragazzi italiani. Secondo quanto emerge da una ricerca realizzata per “Generazioni Connesse” da Skuola.net, Università degli Studi di Firenze e Università degli Studi di Roma Sapienza sei adolescenti su dieci dichiarano di passare più di cinque ore al giorno connessi. Solo dodici mesi fa erano tre su dieci. Un ragazzo su cinque si dichiara “sempre connesso”.
Sono alcuni dati diffusi dal Ministero dell’Istruzione in occasione del Safer Internet Day 2021, la giornata internazionale dedicata all’uso sicuro del web. Un tema sul quale si sono confrontati in queste ore anche alcuni leader religiosi. Tra loro rav Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma, ospite di un evento organizzato da Telefono Azzurro.
“Ci troviamo di fronte – ha osservato il rav – a un momento drammatico in cui si incrociano due fattori: la trasformazione subita dalla nostra civiltà, ormai sempre più digitale; e quindi l’isolamento fisico e la fuga, nella socialità digitale, impostici dalla pandemia”.
Una domanda pertanto si impone: “Come sarà il nostro mondo dopo?”. Fondamentale, per il rabbino capo, lo sviluppo di “alternative di offerte e di mezzi” che permettano un incontro con la sfera religiosa, su un piano educativo, all’altezza.
“Oggi il mondo del web offre opportunità di distrazione e attrazioni ben superiori alle nostre capacità. Il nostro obiettivo deve essere quello di creare delle alternative stimolanti. Serve una vera e propria gara di ingegni, un’idea che poi ciascuno possa tradurre nel proprio linguaggio. Si tratta – ha detto il rav Di Segni – di una necessità primaria”.
(9 febbraio 2021)