Governo Draghi, scoglio Cinque Stelle
Il Presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi prosegue il suo lavoro per formare un governo con la maggioranza più ampia possibile in parlamento. Ieri, raccontano i quotidiani, ha ottenuto il sì di Zingaretti, Berlusconi e Salvini. Ma l’ostacolo ora sono i Cinque Stelle, che hanno posticipato il voto sulla piattaforma Rousseau in merito all’entrata nel governo Draghi e, per bocca di Grillo, dichiarano di voler aspettare (Repubblica). Secondo le analisi dei giornali il problema è uno scontro interno tra favorevoli e contrari all’ex governatore della Bce, con rischio di scissione. Il reggente Cinque Stelle Vito Crimi nega questo rischio e al Corriere afferma: “Non andremo al governo a tutti i costi, ci stiamo confrontando. Alcune garanzie le abbiamo chieste, ottenendo rassicurazioni sul Mes, sulla scuola, sulla continuità con il governo Conte”.
Nomi e ministeri. In questo costante rallentamento, prosegue il totoministri sui giornali, con la Stampa che evidenzia l’intenzione di Draghi di lasciare ai tecnici Economia, Scuola e Giustizia, mentre – se alla fine ci sarà il sì a Cinque Stelle – Di Maio vorrebbe mantenere la Farnesina. Altrimenti per gli Esteri, riporta il Corriere, si pensa all’attuale segretario generale Elisabetta Belioni o a Marta Dassù, già alla Farnesina come viceministro nei governi Monti e Letta. Tra chi pensa a un possibile ministero anche il leader della Lega Salvini, che, scrive il Corriere, ha avuto “toni concilianti” su molti punti del programma Draghi. Secondo Repubblica invece Salvini è stato proprio messo all’angolo con “un programma fortemente europeista”, il “no alla flat tax”, e impegno sui diritti umani. In merito al leader della Lega, duro attacco di Gad Lerner sul Fatto Quotidiano che parla di “pericolo rappresentato dalle pulsioni fascioleghiste di Salvini”. La Stampa fa invece un quadro dei temi più sensibili che dividono le forze politiche e le posizioni di Draghi. In particolare si parla di fisco, migranti, giustizia e previdenza. Priorità assoluta per il Premier incaricato, sottolinea invece il Sole 24 Ore, è il potenziamento della campagna vaccinale. Qui, spiega il quotidiano economico, Draghi ha detto di guardare al modello Israele e Gran Bretagna.
Processo a Trump, per il Senato si può procedere. Con 56 voti a favore, 44 contrari, il Senato Usa ha dato il via libera per il secondo processo di impeachment contro l’ex presidente Donald Trump. “Il processo a Trump è costituzionale”, sintetizza il Corriere, che segnala come i complottisti di QAnon abbiano già lanciato in rete una nuova teoria, con un presunto ritorno al potere di Trump a marzo.
Antisemitismo. “Quelle sono le vignette della propaganda antisemita nazifascista. Questa consigliera occupa indegnamente un posto nelle istituzioni cittadine. E se non è in grado di comprenderlo lei deve esserlo il Movimento che l’ha candidata ed eletta”. Così il presidente della Comunità ebraica di Torino Dario Disegni, intervenendo sul vergognoso episodio legato alla consigliera comunale Cinque Stelle, Monica Amore (La Stampa, Repubblica Torino, Corriere Torino). Quest’ultima, sulla sua bacheca facebook, ha pubblicato una vignetta chiaramente antisemita per attaccare il gruppo Gedi. La consigliera ha poi parlato di una “svista” e ha affermato di aver “peccato di superficialità” (La Stampa Torino). Ma Disegni, che ha ricevuto la telefonata di solidarietà della sindaca Cinque Stelle Chiara Appendino, ha chiesto al Movimento di prendere provvedimenti severi e le dimissioni immediate. Di un episodio di antisemitismo parla anche Repubblica Milano, segnalando un vergognoso attacco da parte di una dipendente di una farmacia a una cliente, con parole deliranti contro gli ebrei e Israele.
Rina Lattes (1930-2021). Diversi quotidiani ricordano oggi la figura di Rina Lattes, vedova di Nedo Flano, scomparso lo scorso dicembre. “Quando nel 1948 si sposarono, – ricorda sul Giornale Fiamma Nirenstein, nipote di Lattes – lui era tomato vivo per miracolo dopo che la sua famiglia era stata sterminata, il bicchiere rituale rotto sotto la chuppà nel Tempio di Firenze aveva un contenuto così carico di significati che chiunque ne sarebbe stato atterrito”.
Giorno del Ricordo. Diversi quotidiani dedicano approfondimenti alla Giornata del Ricordo, che cade oggi, ricorrenza in cui vengono commemorate le vittime della Strage delle Foibe. “Una terribile tragedia passata per troppi anni sotto silenzio”, scrive Goffredo Buccini sul Corriere. Sul Giornale si parla di tentativi di censura riguardo agli eventi dedicati alla Giornata del Ricordo. Il Manifesto presenta invece il libro di Eric Gobetti E allora le foibe? (Laterza).
Cosa vede la Corte. “Liquida il genocidio degli uiguri, trascina Israele sul banco degli imputati”, così il Foglio descrive l’atteggiamento della Corte penale internazionale – definita strabica – che “ha deliberato di avere la giustificazione legale per aprire un’indagine su crimini di guerra a carico di Israele”. “Un mese fa, – aggiunge il quotidiano – la stessa Corte ha detto che non avrebbe indagato Pechino per i crimini commessi contro gli uiguri: deportazione, reclusione in ‘centri di rieducazione’, estirpazione della loro lingua, cultura e religione, sterilizzazioni, aborti forzati… Che vuoi che siano, c’è Israele da processare”.
Daniel Reichel