L’informazione
sotto attacco

Tra Varsavia e Budapest tira una brutta aria per chi ha a cuore democrazia e libertà d’espressione. Un problema non nuovo, ma che continua ad amplificarsi nell’indifferenza di molti. L’intellettuale polacco Adam Michnik, intervistato da Repubblica, lancia l’allarme: “In Polonia la democrazia sta diventando una facciata, una finzione, i media pubblici sono diventati al cento per cento politicizzati e il loro comportamento verso la verità ricorda le idee dei maestri del genere che è chiamato propaganda: Joseph Goebbels e Andrej Zdanov. Ecco come la democrazia muore”. Anche in Ungheria è l’informazione ad essere sotto attacco. “Domenica 14 febbraio a mezzanotte Klubrádió, ultima voce libera d’Ungheria, spegnerà i microfoni. I giudici – racconta il Corriere – hanno respinto il ricorso dell’emittente contro la decisione dell’Autorità nazionale dei Media, che lo scorso settembre ha bloccato il rinnovo della licenza”. 

Negli scorsi giorni un attacco informatico antisemita ha interrotto un evento in ricordo di Amos Luzzatto. A reagire è tra gli altri il presidente vescovi italiani Gualtiero Bassetti, che in un messaggio inviato alla presidente UCEI Noemi Di Segni, oggi segnalato da Avvenire, scrive: “Nel condannare fermamente questo nuovo atto di odio la Chiesa che è in Italia ribadisce la necessità di lavorare insieme, con tutte le confessioni cristiane e i credenti delle altre religioni, per favorire una cultura dell’incontro e dell’amicizia”. 

Interpellato dalla Stampa, il presidente della Comunità ebraica di Torino Dario Disegni ribadisce la propria posizione sul caso della Consigliera comunale che ha condiviso sui social contenuti antisemiti: “Abbiamo pubblicamente chiesto di prendere dei provvedimenti. E sarebbe il caso che quella persona si dimettesse”. 

Massimo Fini, sul Fatto Quotidiano, non fa niente per nascondere la propria insofferenza nei confronti di Israele. In un articolo in cui immagina cosa farebbe se fosse lui il premier auspica “ottime relazioni economiche con la teocrazia iraniana, perché noi non abbiamo nulla da temere dall’Iran”. Il problema, secondo il giornalista, “riguarda semmai Israele e il suo grande protettore americano”. 
Il tema della minaccia esistenziale posta da Teheran a Israele è affrontato, con un’impostazione assai diversa, nell’Andrea’s Version odierno sul Foglio

Sul Foglio si parla di “Moralità”, uno dei libri più importanti del rav Jonathan Sacks, in arrivo in Italia con Giuntina.
La Stampa anticipa invece un brano di una lezione della scrittrice statunitense Jhumpa Lahiri su “Il sistema periodico” di Primo Levi. 

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(11 febbraio 2021)