Selvino omaggia Liliana
con la farfalla della libertà

“Questo è il semplicissimo messaggio, da nonna, che io vorrei lasciare ai miei nipoti e a tutti i miei futuri nipoti ideali: che siano in grado di fare la scelta e con la loro responsabilità e con la loro coscienza essere sempre quella farfalla gialla che vola sopra i fili spinati”.
In un memorabile intervento tenuto lo scorso anno al Parlamento europeo, nel 75esimo anniversario dalla liberazione del campo di sterminio di Auschwitz Birkenau, Liliana Segre rivolgeva queste parole ai giovani di tutto il continente. I suoi “nipoti ideali”.
Lo faceva ispirandosi a un disegno da lei spesso citato: una farfalla che si libra nell’aria sfuggendo all’orrore del lager, realizzato da una bambina che aveva la “sola colpa di esser nata” e che per questo, come lei, finì vittima della Shoah.
Una farfalla a manovella che vola sul filo spinato: è l’omaggio che la senatrice a vita ha ricevuto in queste ore a suggello della cerimonia di consegna della pergamena che attesta la cittadinanza onoraria conferitale il 27 gennaio scorso dall’amministrazione di Selvino, comune della provincia di Bergamo che nel dopoguerra accolse centinaia di giovani ebrei sfuggiti all’annientamento nazifascista.
“Liliana Segre è un esempio straordinario di continua promozione civile della memoria della Shoah in Europa. In particolare le nuove generazioni amano profondamente il linguaggio chiaro e deciso, sempre risoluto seppur gentile, della senatrice” sottolinea Alessandro de Lisi, direttore del Museo memoriale di Sciesopoli ebraica, che ha guidato una delegazione in visita dalla Testimone.
Un incontro “intimo, riservato e straordinario” sottolinea de Lisi, che era accompagnato tra gli altri da Virginia Magoni in rappresentanza del Comune, e da alcuni amici di Selvino e dei suoi progetti per la Memoria viva: l’autrice della farfalla, la giocattolaia Claudia Barone; Marco Cavallarin, Patrizia Ottolenghi, Delilah Gutman e Chiara De Battista.
Il riconoscimento era stato accolto con particolare emozione dalla senatrice a vita. Già il 28 gennaio aveva infatti risposto: “Auguro alla vostra, anzi nostra, comunità un futuro di prosperità e di progresso morale e civile. In un periodo drammatico come l’attuale, per la nostra comunità nazionale e il mondo intero, ne abbiamo tutti bisogno”.

(11 febbraio 2021)