“Voglio studiare con lei al Mit”
La carriera di Draghi
nel segno di Modigliani
“Roma, estate 1971. Fa un caldo opprimente a Palazzo Koch, sede della Banca d’Italia. Nel suo studio il Governatore Guido Carli sta ricevendo Franco Modigliani, futuro premio Nobel e già allora l’economista più influente in Italia dal suo osservatorio al Massachusetts Institute of Technology. Fuori dalla porta un giovane laureato della Sapienza parlotta con lo staff del Governatore. È Mario Draghi: vuole parlare con Modigliani, che non ha mai incontrato prima. Il personale della Banca d’Italia prova a dissuaderlo, ma Draghi abborda il professore di Boston all’uscita dello studio di Carli; e senza giri di parole gli chiede di ammetterlo ai corsi di dottorato del Mit”.
Lo raccontava, qualche tempo fa, Federico Fubini sul Corriere della sera. Un incontro determinante per la vita, la formazione e la carriera del neo Presidente del Consiglio.
Una svolta merito della sua insistenza. Ma anche dell’apertura di Modigliani, che sfida burocrazia e convenzioni per alimentare il sogno di quel giovane economista. Ci sono infatti almeno un paio di problemi non irrilevanti da superare. La scadenza per l’iscrizione già oltrepassata. E l’assenza di una borsa di studio valida per quello scopo. “Non hai nessuna speranza”, gli dice Modigliani. “Nessuna, a meno che non riusciamo a cambiare la stupida legge”. E cioè quella che impedisce l’utilizzo di borse di studio italiane all’estero. Lo scoglio viene superato. E così Draghi inizia a studiare al Mit.
Draghi, quel giorno, ha poco più dell’età che Modigliani aveva quando fu costretto a lasciare l’Italia per effetto della promulgazione delle leggi razziste. Prima con destinazione Parigi. E poi New York, dove proseguì gli studi di economia interrotti a Roma alla New York School of Social Sciences. Per mantenersi, in quei primi anni di precarietà, fece anche il venditore di libri porta a porta.
Arriva poi la possibilità dell’insegnamento universitario: prima presso il New Jersey College e poi all’Università dell’Illinois. Dal 1962 Modigliani diventa professore di economia e finanza presso il Massachusetts Institute of Technology (dove resterà, punto di riferimento per molte generazioni di studenti, fino alla morte). Nell’85, a coronamento di una carriera straordinaria, la vittoria del Nobel per i suoi studi pionieristici sul risparmio e i mercati finanziari. L’unico Nobel finora vinto da un italiano in questa disciplina.
Modigliani è stato un grande maestro di Economia. Ma anche, come dimostra questo lontano incontro romano, un uomo che sapeva guardare lontano.
Il neo premier, raccontano i bene informati, non l’ha mai dimenticato.
(14 febbraio 2021)