Contro le varianti del virus chiusure mirate nel paese
Per evitare il diffondersi delle varianti del Covid-19, che preoccupano gli esperti perché più contagiose, il governo italiano sta valutando lockdown mirati. In particolare dovrebbe essere mantenuto il sistema dei colori, spiega il Corriere oggi, ma con l’introduzione di parametri più severi. “Attualmente con l’Rt a 1 si entra in fascia arancione e con 1,25 si va in fascia rossa, ma non è escluso che gli scienziati propongano di abbassare ulteriormente le soglie”, sottolinea il quotidiano. L’ipotesi di un lockdown nazionale non sembra invece l’ipotesi scelta dall’esecutivo, che su questo punto si è diviso.
Vaccini, buone notizie. “I dati che arrivano da Israele dimostrano ogni giorno di più che il vaccino funziona, le manifestazioni sintomatiche si riducono, le ospedalizzazioni diminuiscono e così i decessi”. Lo sottolinea il direttore scientifico dello Spallanzani, Giuseppe Ippolito, che, intervistato dal Corriere, chiede all’Italia di accelerare con le vaccinazioni e seguire il modello Israele. Da qui sono arrivati nuovi importanti dati: contro il Covid-19 il vaccino Pfizer BioNTech è efficace al 94% dopo la seconda dose, spiega uno studio israeliano. Dati relativi agli over 60 già vaccinati, mentre ora la sfida d’Israele è vaccinare velocemente anche le fasce più giovani della popolazione. “Il Paese – racconta Repubblica – vede un aumento record dei contagi tra gli under 40, che sono risultati il 75% dei positivi nell’ultima settimana, e 1 su 6 dei nuovi malati gravi. La causa è direttamente legata all’effetto vaccini, in quanto i primi inoculati sotto stati gli over 60 che ora risultano più immunizzati. Ma tra gli esperti si pensa sia anche l’effetto della variante inglese, che è responsabile dell’80% dei casi israeliani, più contagiosa e probabilmente più letale, se si considera che a gennaio i decessi sono stati il 30% di quelli registrati dall’inizio della pandemia”.
Vaccini, lotta alle fakenews. Facebook, ma soprattutto Telegram sono i canali preferiti per la diffusione di notizie false sui vaccini in Israele. Per questo il paese ha creato una squadra di informatici che si occupano di combattere la cyberguerra contro la disinformazione. “Sono stati addestrati nell’esercito a monitorare i canali usati dai terroristi o dagli Stati nemici, lavorano dall’alba alla mezzanotte in una sala tutta schermi allestita in un centro congressi dalle parti dell’aeroporto, a pochi chilometri da Tel Aviv, e si occupano di dare la caccia ‘a quei dati che vengono presentati come ufficiali’”, scrive il Corriere.
Strage di Bologna, nuovo processo. È stato rinviato a giudizio l’ex Avanguardia Nazionale Paolo Bellini, accusato di essere uno degli autori della strage della stazione di Bologna del 2 agosto 1980, in concorso con i Nar condannati e con Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D’Amato e Mario Tedeschi, deceduti e ritenuti mandanti, finanziatori o organizzatori. A processo anche l’ex carabiniere Piergiorgio Segatel, per depistaggio, e Domenico Catracchia, amministratore di condominio di immobili in via Gradoli a Roma per false informazioni al pm al fine di sviare le indagini. Il processo comincerà il 16 aprile (La Stampa).
Medio Oriente, nuove tensioni. Gli Stati Uniti hanno detto di essere “indignati” per l’attacco missilistico contro l’aeroporto di Erbil, capitale della regione semi-autonoma curda dell’Iraq. I missili sono stati lanciati nella notte di lunedì e hanno causato la morte di un contractor civile e diversi feriti. A condannare il gesto, che per il momento non ha rivendicazioni, il segretario di Stato Usa Anthony Blinken. Il New York Times sottolinea come attacchi simili siano stati “attribuiti a milizie finanziate e dirette dall’Iran”. E intanto tensione anche sul fronte turco, con Ankara allo scontro con gli Stati Uniti, rei di non aver condannato abbastanza duramente l’uccisione di 13 turchi nel nord dell’Iraq. In particolare Washington non ha subito sposato la tesi di Erdogan, che sostiene che dietro all’esecuzione ci siano i curdi del PKK. Un Erdogan che, spiega La Stampa, continua con le sue politiche espansionistiche nell’area (dall’Iraq alla Siria) e con la repressione del dissenso interno.
Memoria. Su Repubblica Torino si dà voce ad alcuni pedagogisti in merito alla domanda “a che età insegnare la Shoah?”. Un interrogativo nato dopo la reazione di alcuni genitori al cartone animato “La stella di Andra e Tati”, prodotto da Raiplay, che racconta la storia di Andra e Tatiana Bucci, deportate ad Auschwitz a 4 e 6 anni. “Ciò che è fondamentale è che ogni racconto colga le domande dei bambini e trasformi paure in opportunità di costruire dialogo e crescita. – spiega Marina Santi, docente di Didattica e Pedagogia Speciale dell’Università di Padova – Ma ciò deve essere accompagnato dalla presenza di adulti che accolgono, chiariscono, raccolgono i loro dubbi in contesti condivisi”.
Tradurre Levi. La Stampa propone un’anticipazione della lectio che Ann Goldstein, traduttrice dell’opera omnia di Primo Levi in inglese, terrà oggi nell’ultimo evento di “Io so cosa vuol dire non tornare”, il progetto del Circolo dei Lettori di Torino in collaborazione con il Centro Studi Primo Levi. Una lectio (in streaming a partire dalle 18.00 sui canali social del Circolo) dedicata all’abilità dello scrittore torinese nell’utilizzare la lingua.
Daniel Reichel