Fiducia a Draghi:
“Uniti per ricostruire”

“Unità e Ricostruzione” sono le parole chiave del discorso al Senato del Presidente del Consiglio Mario Draghi, evidenziate oggi nelle diverse prime pagine dei quotidiani. Il suo governo ha ottenuto la fiducia dei senatori, con 262 voti a favore e 40 contrari (i 19 senatori di Fratelli d’Italia, 4 senatori nel Gruppo Misto, 2 di Liberi e Uguali e 15 del Movimento 5 Stelle). I giornali analizzano punto per punto il discorso di Draghi al Senato. Elementi principali: “l’irreversibile” sostegno all’europeismo e all’euro; l’accelerazione sul piano vaccinazioni; le riforme della sanità, della pubblica amministrazione, del fisco; il rilancio della scuola e il recupero delle ore perse a causa della pandemia; l’impegno ad investire su parità di genere e Sud Italia; l’avvio di “politiche strutturali” per costruire un’economia sostenibile, che affronti la crisi climatica; la negoziazione di un “nuovo Patto per le migrazioni e l’asilo” che preveda rimpatri per i non aventi diritto alla protezione internazionale “accanto al pieno rispetto dei diritti dei rifugiati”. A proposito di diritti e clima, segnala il Sole 24 Ore, anche la Commissione Ue sta lavorando per attivare una strategia che li tuteli, attraverso nuove politiche economiche. Un piano rinnovato che sarà presentato oggi a Bruxelles. Intanto in Italia, il Presidente del Consiglio Draghi sarà alla Camera per ottenere anche qui la fiducia e iniziare a mettere a punto il suo programma.

Biden, tra Ue e Medio Oriente. È arrivata l’attesa telefonata del Presidente Usa Joe Biden al Premier israeliano Benjamin Netanyahu: “una conversazione calorosa ed amichevole, durata circa un’ora”, annuncia l’ufficio di Netanyahu, in cui i due leader “hanno discusso i futuri passi in avanti degli accordi pace, la minaccia iraniana e le sfide regionali, impegnandosi a proseguire il loro dialogo”. Tra le sfide regionali, tenere a bada in Iraq l’aggressività iraniana e delle milizie sciite controllate dal regime, come riporta Repubblica. Si raffredda invece la strada che da Washington porta a Riad, segnala Avvenire, che parla della decisione dell’amministrazione Biden di tutelare in ogni caso gli Accordi di Abramo. Il quotidiano cattolico rimarca il ritardo della telefonata Biden-Netanyahu e sottolinea la riapertura di un canale diretto con i palestinesi. Secondo gli analisti in ogni caso, la questione israelo-palestinese non sarà in cima all’agenda di Washington. La Stampa invece sottolinea gli impegni europei di Biden, che domani interverrà alla Conferenza di Monaco sulla sicurezza. E “metterà sul tappeto i dossier caldi: rapporti con la Cina e unità nella sfida alla Russia”. Il Foglio aggiunge il conflitto in Yemen, definita da La Stampa come “la guerra dimenticata”.

Vaccini. “Per riuscire a immunizzare il 70% degli italiani entro il prossimo 31 dicembre servirà un ritmo di almeno 260mila iniezioni al giorno contro le 30mila degli ultimi giorni prendendo a modello le vaccinazioni a tappeto in fiere palazzetti e palestre di altri Paesi già molto più avanti di noi, come Israele e Inghilterra”, scrive il Sole 24 Ore, presentando le sfide del nuovo governo Draghi sul fronte della somministrazione dei vaccini. Domani segnala invece “l’ingresso a Gaza di duemila dosi del vaccino russo Sputnik V provenienti dal ministero della sanità di Ramallah. Sono le prime dosi di vaccino che giungono a Gaza dall’inizio della pandemia e saranno somministrate principalmente allo staff medico e ai pazienti a rischio”.

Le donne Bielorussia contro la tirannia. Svetlana Tikhanovskaya, leader dell’opposizione in Bielorussia, è il simbolo della lotta contro il regime di Aleksandr Lukashenko, descritto dai media come l’ultimo dittatore d’Europa. “Sono stata costretta dal destino a occupare questo posto, con altre due donne abbiamo sostituito i nostri uomini esiliati, arrestati”, spiega Tikhanovskaya in un’ampia rilasciata a Roberto Saviano e pubblicata dal Corriere. “Le migliaia di persone che sono state imprigionate in Bielorussia per il solo fatto di aver partecipato alle manifestazioni pacifiche, quando escono dal carcere ci raccontano storie che fanno rabbrividire. – racconta Tikhanovskaya – Ci parlano di condizioni di scarsità di cibo. Voi in Italia fate fatica a immaginarlo, ma ora in Bielorussia ci sono -20°, – 25°, immaginate… non c’è riscaldamento nelle celle: è una tortura vera e propria, perché la gente si sta congelando”.

Brera e l’arte di denuncia di Mario Mafai. Sono in mostra da oggi a Brera Le Fantasie di Mario Mafai, 22 dipinti donati al museo nel 2018 dall’ingegner Aldo Bassetti, presidente degli Amici di Brera dal 2007 al 2020. Le Fantasie – tavolette dipinte con colori allucinati e di forte matrice espressionista tra il 1939 e il 1944 come atto di denuncia dei massacri della guerra e del nazifascismo – faranno parte della collezione di arte moderna che sarà ospitata a Palazzo Citterio (Corriere Milano e Avvenire Milano). “Nel 1943, all’età di 14 anni, – racconta Repubblica Milano – il giovane Aldo fu testimone di una strage perpetrata dai nazisti sul lago Maggiore, precisamente all’hotel Meina dove durante la retata compiuta sulla sponda novarese, furono identificati sedici ebrei”.

Segnalibro. Si intitola Tre (e/o), il nuovo thriller psicologico dello scrittore israeliano Dror Mishani, che sarà presentato oggi pomeriggio (ore 18.00) nel corso di un’incontro online organizzato – sulla propria pagina facebook – dall’Associazione Italia-Israele di Milano. A raccontare dell’iniziativa, il dorso milanese di Repubblica.

Daniel Reichel