Nell’imbuto della Storia

Lettonia ed Estonia, Paesi baltici occupati dall’URSS nel 1940 in base al Patto Molotov-von Ribbentrop e successivamente occupati dalle truppe del Terzo Reich nel 1941 a seguito della Aktion Barbarossa, a fine guerra rientrarono nella sfera di influenza sovietica; sul piano umanitario, intellettuale e artistico-musicale, Lettonia ed Estonia furono devastati senza soluzione di continuità dai due peggiori totalitarismi del Novecento.
Nato nel maggio 1902 a Riga, Alfrēds Feils studiò organo e composizione presso il Conservatorio di Riga, dal 1932 al 1941 ricoprì l’incarico di direttore del Conservatorio del popolo di Latgale; organizzò concerti a Daugavpils e in altre città della regione di Latgale, scrisse opere corali e pezzi orchestrali.
Arrestato il 14 giugno 1941 a Daugavpils presumibilmente su denuncia di una spia tedesca poco prima del ritiro delle truppe sovietiche dalla Lettonia, fu accusato di spionaggio e trasferito con i familiari in un Gulag presso Yenisejsk (Siberia), ivi morì di inedia e grave malattia il 5 ottobre 1942.
Jēkabs Graubiņš nacque nell’aprile 1886 da una famiglia di contadini che 10 anni dopo si trasferì a Riga; durante la Rivoluzione d’Ottobre fu arrestato dalle milizie bolsceviche, processato e condannato ma fu rilasciato nel gennaio 1919.
Allievo di composizione, metodologia dell’insegnamento musicale e canto presso il Conservatorio di Riga, assunse l’incarico di docente presso l’Università della Lettonia; autore del manuale Musica elementārteorija, collaborò alla stesura di voci per il dizionario Latviešu Konversācijas e fondò il dipartimento di musica folk e discipline polifoniche presso il Conservatorio di Riga.
Nuovamente arrestato nel 1950, fu condannato e trasferito presso il Gulag di Solikamsk (Perm) e successivamente a Kirov, contemporaneamente fu espulso dall’Unione dei Compositori Sovietici; nel 1955 tornò in patria, morì nel dicembre 1961 a Riga.
Compositore e direttore di coro estone nato a Uniküla nel gennaio 1898, Tuudur Vettik (nell’immagine) studiò presso il Conservatorio di Tallinn del quale fu docente dal 1940 al 1950, anno in cui fu arrestato dall’autorità sovietica e trasferito presso diversi penitenziari e Gulag.
Rilasciato nel 1956, sino al 1962 lavorò come docente di direzione corale presso il Conservatorio di Tallinn; completamente riabilitato nel 1968, morì nel maggio 1982 a Tallinn.
Compositore, direttore di coro e organista estone, Alfred Karindi nacque nel maggio 1901 a Kõnnu, studiò organo e composizione presso il Conservatorio di Tallinn, dal 1940 assunse l’incarico di docente di teoria musicale e organo presso il Conservatorio di Tallinn; nel 1950 fu arrestato dall’autorità sovietica e trasferito presso un Gulag nella Repubblica russa dei Mordvini.
Rilasciato nel 1954, l’anno seguente riprese l’insegnamento presso il Conservatorio di Tallinn; riabilitato nel 1956, morì nell’aprile 1969 a Tallinn.
Propedeutici, contemporanei e succedanei alla macchina concentrazionaria del Reich, oggi i Gulag del regime sovietico sembrano come risucchiati nell’imbuto della Storia; rimodulati in Campi correzionali e di rieducazione per prigionieri politici durante l’era krusceviana, i Gulag non ci hanno tuttora riconsegnato – se non parzialmente – la musica dei compositori colà internati.
In altre parole, dobbiamo ancora riscattare tutto ciò che resta della loro arte; parliamo di centinaia di musicisti e centinaia di opere scritte nei Gulag.
È umanamente difficile trasmettere il senso dell’urgenza di tale ricerca; dire che la nave sta imbarcando acqua – ossia che la produzione musicale concentrazionaria dei Gulag rischia di andare irrimediabilmente perduta – può forse rendere il senso.
L’ottimismo del ricercatore è diventato l’alibi perfetto; per non aiutarlo, si intende.
I Gulag di Vorkuta, Magadan e Vladivostok sono la nuova frontiera della ricerca musicale concentrazionaria; recuperare questa musica non è un nostro dovere ma un nostro diritto.

Francesco Lotoro