Draghi all’Unione europea
“Acceleriamo sui vaccini”

Riflettere sulla possibilità di dare priorità alle prime dosi di vaccino; applicare una linea molto più dura nei confronti delle aziende farmaceutiche che producono i vaccini, se non dovessero rispettare gli accordi di fornitura; esplorare opzioni per acquistare altri vaccini al di fuori dell’Unione Europea. Sono alcuni dei punti toccati da Mario Draghi nel suo primo Consiglio europeo come capo del governo italiano. “Non ha apertamente contestato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, – scrive il Corriere – ma nella sostanza il suo è stato anche un esplicito atto d’accusa sulla strategia sin qui seguita dai vertici della Ue”. Il Presidente francese Emmanuel Macron ha invece dichiarato che “L’Ue si doterà della capacità di produrre dalla fine dell’anno vaccini in modo più autonomo e in modo permanente, dal momento che sembra verosimile che dovremo vivere a lungo con questo virus” (Repubblica). Avverte invece i singoli Stati membri il presidente del Parlamento Ue David Sassoli: “La via europea, ci ha permesso di evitare la concorrenza tra i paesi europei e impedire che paesi ricchi si accaparrassero la maggior parte dei vaccini. Sono fortemente contrario a qualsiasi accordo bilaterale e vi chiedo di essere chiari nel rifuggire ogni tentazione di nazionalismo sui vaccini”.

Diplomazia dei vaccini. Israele ha interrotto il suo piano per spedire vaccini anti-Covid in eccesso a un gruppo di nazioni amiche per questioni procedurali. Le autorità, segnalano i media locali, esaminano se il primo ministro Benjamin Netanyahu avesse la possibilità di ordinare il provvedimento. In una dichiarazione, il procuratore generale Avichai Mandelblit ha detto di aver ricevuto una serie di richieste per rivedere la decisione di Netanyahu. Una di queste, ha aggiunto, è arrivata dal consigliere per la sicurezza nazionale del Premier, Meir Ben-Shabbat. Quest’ultimo, ha detto Mandelblit, avrebbe ricevuto istruzioni dal primo ministro di “congelare qualsiasi azione sulla questione”. A parlare dell’iniziativa, Daniele Raineri sul Foglio, che la definisce “diplomazia dei vaccini”. “Non sono quantitativi enormi, circa cinquemila dosi a ciascun paese, ma si spera molto nel valore simbolico. – evidenzia Raineri – Tra i beneficiari ci sono Repubblica ceca, Honduras, Guatemala e Ungheria, che hanno promesso di spostare o hanno già spostato le loro ambasciate a Gerusalemme e quindi di riconoscere la città come capitale di Israele”.

L’ultimo saluto a Attanasio e Iacovacci. Erano presenti le maggiori cariche dello Stato al funerale tenutosi ieri per l’ambasciatore Luca Attanasio e il carabiniere Vittorio Iacovacci, uccisi in un agguato in Congo (Repubblica). A raccontare la situazione e la pericolosità di alcune aree del paese africano, l’inviato di Repubblica Pietro Del Re.

Sgomberi a Roma. Sgomberi all’alba di ieri nella Capitale: a Maccarese liberato l’ex presidio della Asl occupato nel 2008 da un gruppo vicino a CasaPound: vi è stato trovato un altare dedicato ai gerarchi nazisti Priebke e Himmler. Ora il luogo, scrive Corriere Roma, dovrebbe diventare un centro di cura e assistenza per malati gravi. “Identificato il custode, con qualche precedente, ora denunciato per occupazione di edifici, e sequestrato materiale neofascista e neonazista: chi indaga valuta lo stesso reato per i responsabili dell’associazione, ma con l’aggravante della legge Mancino”.

Armenia a rischio scontro interno. Sale la tensione in Armenia, dove il primo ministro Nikol Pashinyan ha marciato per le strade della capitale Erevan con i suoi sostenitori dopo aver accusato i militari di aver montato un tentativo di colpo di stato. L’opposizione lo accusa invece di avere tradito il Paese e ne chiede le dimissioni. A dividere le due fazioni, l’esito della guerra nel Nagorno-Karabakh con l’Azerbaijan. “Una crisi che Russia e Turchia, che hanno sostenuto rispettivamente Armenia e Azerbaijan durante il conflitto, seguono con preoccupazione. – spiega Repubblica – Il presidente russo Vladimir Putin, in una telefonata con il premier armeno, ha chiesto ‘una soluzione nel quadro della legge’ mentre Ankara ha ‘condannato con forza’ il presunto golpe”.

Segnalibro. Un libro che “critica la società egocentrata e indica nella cultura del ‘noi’ la sola strada della rinascita”. Così Massimo Giuliani (Agorà 7) descrive il saggio di rav Jonathan Sacks, Moralità. Ristabilire il bene comune in tempi di divisioni, recentemente pubblicato in italiano da Giuntina. Sempre su Agorà 7, intervista a Gila Almagor, definita la Sofia Loren d’Israele, celebre attrice di cui è stato pubblicato di recente in italiano il libro L’estate di Aviha (pubblicato in Israele nel 1985). “Faccio parte della ‘seconda generazione’ (riferimento ai figli dei sopravvissuti alla Shoah). Con molti di loro sono cresciuta nelle case di accoglienza per orfani che negli anni Cinquanta, in Israele, erano moltissime. – racconta l’attrice – Ma a differenza dei miei compagni di infanzia io, almeno, una madre ce l’avevo, e per questo mi sono sempre sentita molto fortunata, anche se era malata mentalmente, a causa dei traumi subiti in Polonia”. Il Venerdì di Repubblica presenta invece le centoquarantanove lettere che Bruno De Benedetti, medico del campo di concentramento di Fossoli, inviò alla sua giovane moglie Armanda, a Genova. Lettere donate all’Archivio della Fondazione Fossoli, spiega il settimanale, sottolineando che la struttura dove è ospitato l’ente necessità di una manutenzione urgente.

Daniel Reichel