Controvento – Paternità imposta
Leggo con interesse un articolo uscito qualche giorno fa su La Repubblica, in cui si racconta di una sentenza del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere che concede a una donna separata l’impianto di un embrione congelato fecondato dell’ex marito. Il quale però si oppone alla nascita di un figlio ora che il matrimonio non sussiste più, e lui si è fatto un’altra famiglia. Ma sarà comunque tenuto a riconoscerlo, e a mantenerlo, se la nascita andrà a buon fine.
“Tra il non nascere e il nascere in una famiglia di genitori separati, deve ritenersi prevalente la seconda opzione”, sostiene la giudice Giovanna D’Onofrio nell’ordinanza. Una visione molto cattolica, in cui l’embrione avrebbe un “diritto di nascere”, che personalmente mi lascia molto perplessa. “Una vittoria per tutte le donne” sostiene la protagonista. Ma ne siamo sicuri? O è la vittoria dell’egoismo di una donna, che non ha in nessuna considerazione la volontà dell’altra parte in causa, ovvero l’ex marito, che sarà costretto a fare da padre a un figlio che non desidera, e la felicità del bambino stesso, rifiutato già prima di vedere la luce?
Premetto che sono una femminista convinta, se femminismo significa rispetto, pari opportunità, organizzazione sociale studiata per consentire la carriera delle donne fino ai più alti vertici, distribuzione equa del lavoro domestico. Non lo sono, se femminismo vuol dire rivalsa, arbitrio, guerra all’altro sesso. Le pari opportunità devono valere anche per i padri, e mi sembra che un embrione congelato appartenga a entrambi i membri della coppia e debba vedere la luce solo se entrambi sono d’accordo. Più che una vittoria a me sembra una violenza.
Le donne si sono conquistate, per fortuna, il diritto di abortire. Gli uomini non hanno nemmeno il diritto di rifiutare un figlio che non hanno cercato -conosco parecchi casi di donne che si sono fatte mettere incinta con l’inganno e anche una che, quando il figlio aveva già sedici anni, decise -dopo non essersene mai preoccupata- di rintracciare il padre chiedendo l’esame del DNA a tutti gli amanti dell’epoca in cui fu concepito (trovato il colpevole lo obbligò a pagare tutti gli alimenti pregressi). Anche questa una vittoria per tutte le donne?
Viviana Kasam