La forza di Israele

Sul Corriere della Sera, Aldo Cazzullo, discutendo degli errori dell’Europa sui vaccini, rileva che “per tacere del miracolo israeliano, dove il peso internazionale di un leader sia pure contestato come Netanyahu ha incrociato la forza morale e organizzativa di una nazione per cui il concetto di guerra a un nemico comune non è un’idea astratta. L’Europa invece…”.
Mi sembra un’analisi molto sintetica, ma capace di cogliere il cuore della forza e delle capacità di Israele di sopravvivere alle avversità più disparate e più dure, con le quali si è confrontato lungo i tre millenni della sua esistenza. Dal Mar Rosso a Roma, passando per Babilonia, Israele è sopravvissuto a prove che hanno fiaccato e distrutto popoli e civiltà ben più grandi e potenti. Le asperità degli ultimi due millenni riempiono drammaticamente i libri della sua storia. Eppure è riuscito a sopravvivere. Per restare agli ultimi terribili 150 anni, abbiamo visto condensate prove e difficoltà come non avevamo mai affrontato nei millenni precedenti eppure Israele è sopravvissuto ed è riuscito, contro ogni ragionevole previsione, ad emergere.
Credenti e non credenti, laici e religiosi, tutti insieme, uniti hanno sempre opposto alle mille avversità che la Storia ci proponeva quella “forza morale” che stupisce e sorprende l’articolista del Corriere della Sera.
È un patrimonio da non disperdere: l’abbiamo ricevuto dai nostri antenati e dobbiamo trasmetterlo a figli e nipoti.

Roberto Jona