“Beni culturali ebraici,
l’unione fa la forza”

Per la salvaguardia e la promozione del patrimonio culturale ebraico italiano è essenziale l’implementazione di “una sinergia istituzionale che ne metta al centro la piena comprensione e valorizzazione, favorendo la formazione di una nuova generazione di esperti”. 
Questo l’auspicio espresso da Dario Disegni, presidente della Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia, nel corso della presentazione online del volume “Sub anulo piscatoris. Un registro e una comunità ebraica nella Roma dei papi (Secoli XVI-XVIII)”, opera della giovane studiosa Lucrezia Signorello e frutto di una sinergia tra la stessa Fondazione, di cui Signorello aveva vinto nel 2017 una borsa di ricerca, la Comunità ebraica di Roma e il suo archivio storico. Un tema, quello dei ghetti, a Roma come nel resto del Paese, che è “di enorme interesse”. E sul quale, ha ricordato Disegni, si concentrerà la prossima mostra del Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara con inaugurazione prevista ad ottobre. 
Sull’importanza di collaborare tra enti diversi si è soffermata anche Ruth Dureghello, presidente della Comunità di Roma, che ha sottolineato come il volume presentato ieri, pubblicato dall’editore fiorentino Angelo Pontecorboli, sia “un esempio concreto di questo tipo di approccio”.
Nel suo saggio Signorello propone uno sguardo sulla vita degli ebrei romani nel complesso periodo della segregazione forzata. Dallo studio attento dei documenti e dalla loro elaborazione ad emergere, per Dureghello, è “qualcosa di diverso” rispetto a quel che talvolta si afferma. Nelle pagine del libro emerge infatti una Comunità “attiva e reattiva, che non rinuncia ad affermare la propria alterità e che offre grandi esempi di autorevolezza e valenza”. 
Numerosi gli spunti suscitati dalla presentazione, cui sono intervenuti, moderati da Giorgio Segrè e in compagnia dell’autrice, anche Claudio Procaccia, direttore del Dipartimento comunitario dedicato ai Beni e alle Attività Culturali, Germano Maifreda, professore ordinario di Storia economica dell’Università degli Studi di Milano, e rav Amedeo Spagnoletto, direttore del Meis. A introdurre Signorello la sua tutor, la storica Serena Di Nepi.
“Ogni volta che una giovanissima studiosa come Lucrezia ci offre la possibilità di approfondire dei temi legati all’archivio – ha affermato il rav Spagnoletto – è come se lo ingrandisse, lo facesse più vivo di ricordi. Come il cuore, che è parte integrante ed eterna di questa Comunità”. 

(Nell’immagine alcuni libri conservati presso l’Archivio della Comunità ebraica di Roma)

a.s

(10 marzo 2021)