La sfida educativa al tempo del Covid

Negli scorsi giorni lo staff dei madrichim UCEI si è confrontato con Avy Leghziel, ex madrich dell’Ufficio Giovani Nazionale, ora responsabile educativo histadrut ed esperto in sviluppo professionale e organizzativo.
La riflessione dalla quale siamo partiti è: “In che modo possiamo continuare il nostro lavoro e perseguire il nostro obiettivo educativo nelle comunità quando l’emergenza pandemica si protrae?”.
L’incontro è iniziato con l’analisi delle problematiche relative alle attività dell’ultimo periodo e come la perdita del contatto vis a vis abbia portato ad un mutamento delle relazioni interpersonali sia con i genitori che con i ragazzi come ad un cambiamento degli argomenti e delle modalità intrinseche all’attività svolta a distanza.
Insieme ad Avy siamo arrivati alla conclusione che ci sia bisogno di riconoscere una nuova tipologia di comunità, non più basata sulla dinamica sociale in presenza.
La sfida che abbiamo lanciato ai ragazzi è proprio quella di creare una nuova concezione di comunità ricercando un’esperienza diversa da quella alla quale eravamo abituati e cambiare così anche il nostro obiettivo.
Avy ci ha introdotto nuove piattaforme interattive con le quali creare nuove attività multimediali da proporre ai ragazzi. Inoltre ci ha consigliato di chiedere ai nostri utenti di cosa avrebbero bisogno in questo momento con il fine di creare un capitale sociale sul quale basare le nuove esperienze che andremo a creare.

Genny Di Consiglio

Tra le recenti attività dell’Ufficio Giovani Nazionale UCEI un evento online svoltosi nei giorni successivi a Purim.
“In un anno così complicato – raccontano Esther e Noà, dello staff organizzativo – ritenevamo fosse doveroso riuscire a portare un po’ di simchà e speranza. La storia di Purim ci insegna che H’ opera sempre, anche quando non ce ne rendiamo conto. Quest’anno più che mai, risulta evidente quanto sia importante tenere sempre a mente questo insegnamento. Desideravamo che i ragazzi, già molto provati dalla situazione, avessero il loro spazio per conservare la tradizione e la normalità. Abbiamo così organizzato un contest fotografico, con diversi premi, per votare le maschere di Purim più belle! I ragazzi hanno anche avuto la possibilità di imparare, attraverso un quiz interattivo, ciò che riguarda Purim, la sua storia, le mitzvot e le tradizioni legate a questa festività. Abbiamo pensato di utilizzare per questo evento degli strumenti innovativi come il quiz per stimolare l’apprendimento e le conoscenze dei ragazzi: purtroppo a causa della Dad ogni ipotetica video lezione o attività può risultare uguale nell’impostazione, per questo abbiamo pensato di coinvolgerli in prima persona nello svolgimento ma senza utilizzare un metodo di educazione frontale, scolastico”.
Sia il contest fotografico che il quiz hanno riscosso un grande successo, con ragazzi collegati dalle Comunità di Bologna, Firenze, Mantova, Milano, Padova, Roma, Torino e Trieste.
“Pensiamo – sottolineano Esther e Noà – che questo sia uno dei metodi efficaci per mettere a fuoco le conoscenze e dare anche un buon esempio a chi non ha avuto le stesse possibilità di apprendimento, fornendogli un modo giocoso e divertente per imparare in compagnia di coetanei e non”.

(10 marzo 2021)