Oltre il virus, il piano americano
Il piano da 1900 miliardi di dollari promosso dal Presidente Usa Joe Biden per il rilancio dell’economia americana è stato approvato in via definitiva dalla Camera. Si tratta, scrive il New York Times, di uno dei più grandi stanziamenti federali dalla Grande Depressione. “La manovra – spiega il Corriere – distribuisce denaro a pioggia (cosa che solleva non poche critiche) con l’obiettivo di ridurre la povertà e di aiutare chi ha perso il lavoro e non riesce più a mettere cibo in tavola e a pagare l’affitto. Quando il mercato del lavoro tornerà in condizioni normali questi sussidi verranno ritirati, mentre gli aiuti alle famiglie con figli potrebbero essere estesi: misure che, secondo esperti indipendenti, possono dimezzare la povertà infantile in America”.
Visita ad Abu Dhabi. Nel solco degli Accordi di Abramo siglati a Washington, il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu dovrebbe essere oggi in visita negli Emirati Arabi Uniti. La prima dalla firma dell’intesa che ha normalizzato i rapporti con il paese del Golfo. Come riporta Repubblica in una breve, Netanyahu sarà ricevuto dal principe ereditario Mohammed Bin Zayed. Secondo alcuni media israeliani, ad Abu Dhabi potrebbe anche svolgersi un incontro con il principe saudita Mohammed bin Salman, ma da Riad la notizia non è stata confermata. In queste ore è inoltre arrivata la notizia che il Primo ministro israeliano potrebbe cancellare la visita per il ricovero della moglie Sara in ospedale per appendicite.
Diplomazia energetica. La joint venture italo-greca Igi Poseidon ha annunciato di aver firmato un accordo con la Israel Natural Gas Lines Company per collaborare alla costruzione degli impianti per collegare Israele al gasdotto Eastmed in progetto nel Mediterraneo orientale. “Questo gasdotto ‘pugliese’ – scrive la Gazzetta del Mezzogiorno, ricordando come il progetto passi da Otranto – ha enormi ambizioni geostrategiche giacché è il tratto finale dell’Eastern Mediterranean (EastMed), infrastruttura che vede attorno a un tavolo attorio quali Israele, Cipro, Grecia, Italia, col sostegno (anche finanziario) dell’Ue. Pur se persistono voci critiche sulla sostenibilità economica, si prevede che – dal 2025 – possa trasportare dai 10 ai 20 miliardi di metri cubi all’anno del gas naturale estratto (anche) dai giacimenti israeliani e ciprioti”.
L’Iran e gli Accordi di Abramo. Contro l’intesa tra Gerusalemme e paesi del Golfo si esprime oggi in un’intervista a Repubblica, l’ex presidente dell’Iran Mahmoud Ahmadinejad, noto per i suoi violenti attacchi contro Israele. Nel colloquio Ahmadinejad dice che il problema degli Accordi sono che non risolvono la questione palestinese, e glissa sull’aver detto che Israele deve essere “cancellata dalla mappa”. Intanto dall’Iran, segnala Avvenire, arriva il plauso del portavoce di Khamenei all’ayatollah Ali al-Sistani per le parole usate durante l’incontro con Bergoglio. In particolare, il portavoce di Khamenei “ha sottolineato che nel definire Gerusalemme come città ‘occupata’ al-Sistani ‘ha sventato la cospirazione della normalizzazione dei legami con Israele’”. Ennesima testimonianza del clima anti-israeliano che si respira nei palazzi di Teheran.
Nella Capitale. Repubblica Roma parla di “gelo” tra la Comunità ebraica e l’amministrazione cittadina. Un raffreddamento dei rapporti che avrebbe origine nelle tensioni tra il Campidoglio e la categoria degli urtisti, definiti nell’articolo un “simbolo della Comunità”. Divergenze, si legge, anche sulla nomina del rappresentante di spettanza comunale nel cda della Fondazione Museo della Shoah.
Daniel Reichel