Siria, dieci anni di orrori

Cade in queste ore un drammatico anniversario: i dieci anni di guerra civile in Siria.
Il Corriere elenca i numeri: mezzo milione tra morti e desaparecidos, oltre due milioni i feriti con menomazioni gravi, sei milioni i profughi fuggiti all’estero con un numero simile di sfollati interni. Un anniversario che, per La Stampa, è nel segno dell’indifferenza: “I quattrocentomila morti li abbiamo visti tutte le sere al telegiornale e li abbiamo lasciati ammonticchiare anno dopo anno come sacchi di cenci. Senza avere pietà. E anche questo è delitto”.

In una intervista con La Stampa, lo scrittore Nathan Englander esprime il proprio apprezzamento per Joe Biden: “Ha trovato un Paese diviso e fatto a pezzi da Trump, dove i neonazisti manifestavano impuniti a Charlottesville e un’ordata di folli criminali ha invaso indisturbata Capitol Hill con la bandiera degli Stati Confederati. Di fronte a questa situazione spaventosa Biden sta mantenendo le promesse fatte in campagna elettorale”.

Il Fatto Quotidiano segnala l’intervento di due ex direttori del Mossad, Tamir Pardo ed Efraym Halevy, che si sono detti favorevoli a un confronto con l’Iran, o perlomeno a un diverso approccio. Per il Fatto si tratta di “una smentita secca della politica del premier Benjamin Netanyahu, convinto che solo una soluzione militare contro Teheran possa tenere al sicuro lo Stato ebraico”.

Sulle pagine di Libero un reportage su Israele e il parziale ritorno alla normalità: “Non c’è stata imposizione eppure Israele ha ormai concluso il suo piano vaccinale, con oltre 5 milioni di abitanti messi al sicuro e liberi di frequentare palestre, ristoranti, concerti e persino di tornare allo stadio”.

Il Corriere Torino dedica un articolo alla pensione nazionale di piazzetta Cln, che fu luogo di crimini e atrocità da parte delle SS. Una memoria che appare però sempre più sfumata: “Lo sguardo dei passanti, trascorse tre generazioni, si concentra sui negozi di abbigliamento e su un grande emporio di musica e libri, ignaro del fatto che questa piazza, in tempo di guerra, era sede delle famigerate SS tedesche. Nessun segno, neppure una lapide è stata posta”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(15 marzo 2021)