Disciplina del pregiudizio
Poiché del pregiudizio – sembra – non si può prescindere, specie se è così affascinante come l’antisemitismo (tant’è che, come il dott. Stranamore, scatta appena si allentano i freni inibitori), volevo proporre una sua regolamentazione, anche se temo di non essere originale.
La nuova disciplina potrebbe essere impostata: a) come la patente a punti oppure b) come un bonus. Ammetto la mia preferenza per la seconda opzione perché, mentre la prima è repressiva, la seconda, essendo premiale, è molto più umana.
Un sommario regolamentino dovrebbe ispirarsi ad un principio elementare; se hai fatto qualcosa di buono per gli ebrei, ad esempio una monetina nel bossolo del Keren Kayemeth Leisrael, puoi dire fino a tre volte che gli ebrei sono parsimoniosi. Se pianti quattro alberi in Israele, puoi dire che siamo retrogradi. Se compari nelle commemorazioni con espressione compunta, puoi abbandonarti ad espressioni imbarazzanti.
Si tratta di un’estinzione per compensazione che, essendo già prevista nel codice civile, eviterebbe perdite di tempo e dibattiti. Però debbo controllare presso l’ufficio brevetti, prima di menare vanto del mio ingegno, tante volte qualcuno mi avesse preceduto.
Emanuele Calò, giurista
(16 marzo 2021)