Il vertice internazionale dei sindaci
“L’antisemitismo lo si combatte uniti”
Alle spalle, mentre parla, si intravede la sala dove negli Anni Sessanta si tennero le prime sessioni di uno dei più importanti processi contro criminali nazisti responsabili della soluzione finale. Davanti a sé una vetrata che mostra il palazzo in cui, nel 1848, si riunì l’assemblea costituente volta a favorire la nascita di uno Stato tedesco unitario e che avesse a cuore il rispetto dei diritti umani fondamentali. Luoghi e capisaldi della Storia che mettono, chi ha responsabilità politica, di fronte a un bivio: “Impegnarsi per la luce, oppure al contrario far avanzare il buio”. È uno dei concetti chiave su cui si è soffermato Uwe Becker, sindaco di Francoforte, nel fare gli onori di casa ai molti colleghi che, dal resto d’Europa e dal mondo, hanno scelto di unirsi a lui e al Combat-Anti Semitism Movement per un evento unico nel suo genere.
Da Buenos Aires ad Amsterdam, da Bruxelles a Toronto, da Riga a Tirana: l’appello congiunto dei sindaci, avvenuto nell’ambito del primo “Mayors Summit Against Anti-semitism”, è stato finalizzato a un impegno ancora più serrato contro l’odio attraverso l’azione repressiva dei comportamenti nocivi ma anche lo sviluppo di percorsi educativi e culturali all’altezza delle molte sfide del presente.
“Per combattere l’antisemitismo bisogna definirlo in modo chiaro” la riflessione di Vera Jourova, vicepresidente della Commissione europea, che ha parlato di minaccia “in forte crescita” e ricordato gli sforzi compiuti in questo senso dai vertici della UE. Compreso l’invito esteso a tutti gli Stati membri a far propria la definizione di antisemitismo dell’International Holocaust Remembrance Alliance.
Al centro del summit, che ha avuto oltre 30 adesioni, ma anche registrato l’inquietante defezione in extremis dei sindaci di Bologna (Virginio Merola) e Palermo (Leoluca Orlando), spinti a ciò dalle pressioni esercitate in senso contrario da alcuni gruppi filo-palestinesi, l’esperienza di alcune città recentemente ferite dal terrorismo di matrice antisemita. L’impatto che questi drammatici fatti hanno avuto. La risposta, anche dal punto di vista sociale, che ne è scaturita.
“Non avrei mai pensato che Pittsburgh potesse diventare lo scenario del più grave crimine antisemita nella storia americana” ha detto il suo sindaco William Peduto, ricordando l’attentato alla sinagoga Tree of Life. “Colpendo gli ebrei, si è colpita tutta una città. I suoi valori, la sua storia. Stiamo cercando di reagire attraverso la cooperazione di ogni sua componente. Ciascuna comunità è chiamata a fare la sua parte”.
Tra i protagonisti dell’incontro anche la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, ospite di un panel dedicato ai rapporti con le istituzioni e le altre comunità religiose. Partendo dall’alto significato dell’Intesa siglata con lo Stato italiano, Di Segni ha ricordato come la sfida, per l’ebraismo, stia oggi non solo “nel riconoscimento, ma anche nell’essere parte attiva di una società”.
Un impegno essenziale anche ai fini della lotta all’antisemitismo. Un tema sul quale, ha sottolineato Di Segni, non possono esserci divisioni. “Stupisce – sottolineava ieri commentando la defezione dei sindaci Merola e Orlando – che un evento dedicato alla lotta all’antisemitismo possa diventare terreno di scontro geopolitico; stupisce ancora di più che i nostri sindaci, per il rango istituzionale che il loro ruolo rispecchia, possano ritirare, a seguito di pressioni, la propria partecipazione, pur alla luce di un programma che nulla ha a che fare con le tematiche e le dinamiche mediorientali”.
Quanto è avvenuto, la sua riflessione, “denota e rafforza la convinzione dell’urgenza con la quale è necessario affrontare il tema dell’antisemitismo e sgombrare il terreno da ogni equivoco e pericolosa strumentalizzazione, augurandoci che i nostri rappresentanti si sentano liberi infine di partecipare per rappresentare ai colleghi delle altre grandi città le proprie posizioni e quanto di positivo viene fatto nelle nostre città e nel nostro Paese”.
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(17 marzo 2021)