L’apologo di Menenio Agrippa

Alle elementari, tanto tempo fa, un momento educativo chiave della formazione del fanciullo era l’apologo di Menenio Agrippa. La maestra raccontava che un bel giorno le membra dell’uomo, seccate che lo stomaco aspettasse il cibo senza fare alcuno sforzo, scesero in sciopero: le mani smisero di portare il cibo alla bocca, la bocca smise di aprirsi, i denti si rifiutarono di masticare. Tutte le membra, così, si infiacchirono e il corpo deperì. Le membra, allora, cominciarono a capire quanto fosse importante il compito dello stomaco, e tornarono a collaborare con lui. La maestra finiva recitando: “Sic senatus et populus quasi unum corpus discordia pereunt concordia valent”, ossia, ‘Così senato e popolo, come fossero un unico corpo, con la discordia periscono, con la concordia rimangono in salute’.
Peccato che il latino non vada più di moda. Ma potremmo almeno tenerci sul comodino la traduzione italiana, per rileggerla ogni sera, prima dello Shemà.

Dario Calimani

(23 marzo 2021)