Fosse Ardeatine, l’anniversario:
“Memoria base per il futuro”

“L’alleanza tra Nazioni e popolo seppe battere l’odio nazista, razzista, antisemita e totalitario di cui questo luogo è simbolo doloroso. La stessa unità in Europa e nel mondo saprà battere chi vuole trascinarci in una nuova stagione di terrore”.
Fu il messaggio che Sergio Mattarella, appena chiamato alla Presidenza della Repubblica, condivise con gli italiani nel suo primo atto da Capo dello Stato: una visita alle Fosse Ardeatine. Una delle pagine più dolorose, ricorderà in seguito, “della storia recente del nostro Paese”.
Quella compiuta nelle scorse ore, nel 77esimo anniversario dell’eccidio, è con tutta probabilità l’ultima sua visita in questa veste. Un appuntamento solenne e dai significati profondi, anche alla luce della recente restituzione di identità ai caduti Marian Reicher e Heinz Eric Tuchman.
Ad accompagnarlo la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni assieme al Presidente Anfim Francesco Albertelli.
“È la Memoria – ha affermato Di Segni uscendo dal mausoleo – che costruisce futuro. Che ci dà un indirizzo, una prospettiva. E quella prospettiva è la difesa della libertà, bene inestimabile che, come ci insegna anche la festa ebraica di Pesach in arrivo, siamo chiamati a difendere in ogni generazione con il massimo impegno e sforzo. Lo dobbiamo anche al ricordo di chi, quel terribile 24 marzo di 77 anni fa, perse la vita in questi luoghi di morte e dolore. Trecentotrentacinque vittime inermi della barbarie nazifascista. I loro nomi siano sempre con noi, ispirandoci ad agire ogni giorno al meglio per far progredire la cultura del dialogo, del rispetto, della fratellanza”.
Anche la Comunità ebraica di Roma, in una nota, ha voluto ricordare l’importanza dell’anniversario. “Anche quest’anno non potremo riunirci in cerimonie commemorative, ma la giornata di oggi, che segna una pagina dolorosa e drammatica nella storia del nostro Paese, impone una riflessione sull’importanza della libertà e della salvaguardia della nostra democrazia. Questi valori devono essere preservati come un bene inestimabile e mai dati per scontati. Soprattutto – la riflessione della sua presidente Ruth Dureghello – in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo.”
Così invece la Fondazione Museo della Shoah: “Ricordiamo, oggi ancora di più, le 335 vittime massacrate alle Fosse Ardeatine, i 77 ebrei tra di esse, il quattordicenne che perse la vita con un colpo di pistola alla nuca. Ma vogliamo anche ricordare chi li uccise, i nazisti, e chi li aveva arrestati, i fascisti: funzionari, collaborazionisti, delatori, traditori della loro patria e della loro gente. Ricordiamolo. Non furono solo le vittime le protagoniste italiane di quella tragedia”.

(Foto: Quirinale)

(24 marzo 2021)