“Fosse Ardeatine, la Memoria
nei nomi e nelle storie recuperate”
Trecentotrentacinque vittime. La sfida, riferita a ciascuna di loro, di raccontarne storia, speranze e sogni infranti dalla barbarie. Memoria come pilastro ed elemento vivificante di una società. Un tema da sempre caro al Capo dello Stato Sergio Mattarella e che è stato il cardine della visita compiuta ieri alle Fosse Ardeatine, nel 77esimo anniversario dell’eccidio, in compagnia della Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni e del Presidente Associazione Nazionale Famiglie Italiane Martiri Francesco Albertelli. Per la prima volta nel segno di Marian Reicher ed Heinz Eric Tuchman, i due caduti cui è stata da poco restituita un’identità e cui il Quirinale, nella comunicazione ufficiale successiva alla visita, ha dato un rilievo particolare. In futuro, auspicabilmente in presenza dei familiari, l’intenzione è quella di organizzare un momento loro dedicato.
“Ogni anno celebriamo Yom HaShoah. In questa data ho sempre acceso il ner neshamah, la candela commemorativa per mio padre. Perché in quella data? Perché non sapevo quando mio padre fosse morto. Ora lo so, è tutto sarà diverso. È importante avere questa nuova consapevolezza” aveva raccontato a Pagine Ebraiche David Reicher, il figlio di Marian, pochi giorni dopo il riconoscimento.
Nomi e tasselli che vanno ricomponendosi. Una ricerca che prosegue anche su un piano biografico. Di questo spirito è permeato “Le Fosse Ardeatine: dodici storie” (ed. Gangemi), volume di recente uscita che è l’esito di una collaborazione tra il Dipartimento di Cultura della Comunità ebraica di Roma e l’Anfim.
L’anniversario è stata l’occasione di una presentazione online dell’opera, che ha la prefazione della senatrice a vita Liliana Segre ed è stato curata da Claudio Procaccia.
“Questo libro – ha affermato Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica – è il primo passo di un percorso significativo per ridare dignità alla memoria dei martiri di quell’eccidio. Un eccidio che è un simbolo per l’Italia intera di resistenza fisica, valoriale, identitaria e di tradizione”.
All’interno i contributi di Silvia Haia Antonucci, Martino Contu, Georges de Canino, Sira Fatucci, Rina Menasci, Amedeo Osti Guerrazzi e Marta Ravenna Lattes. Oltre agli autori sono intervenuti anche il presidente Anfim Albertelli e Paolo De Nardis, Presidente dell’Istituto di Studi Politici S. Pio V.
A moderare la serata Massimo Finzi, assessore comunitario alla Memoria, che ha anche annunciato un prossimo evento in ricordo di Attilio Ascarelli, il medico ebreo romano che dall’estate all’autunno del 1944 diresse i lavori di esumazione e di identificazione delle vittime.
L’evento è stato trasmesso sulla pagina Facebook del Centro di Cultura della Comunità ebraica.
(25 marzo 2021)