DafDaf aprile 2021
E se fossimo trasparenti?
E se fossimo trasparenti? È così che si intitola il nuovo numero della rubrica filosofica di Sara Gomel, che parte da due libri – Giacomo di cristallo, di Gianni Rodari, e La bambina di vetro, di Beatrice Alemagna – per ragionare con i giovani lettori del numero di DafDaf di aprile in distribuzione in questi giorni su come sarebbe se tutti potessero guardarci dentro. Come ci sentiremmo se dentro di noi tutto fosse visibile, soprattutto in questo periodo così difficile? Le nostre paure, la preoccupazione, ma anche i ricordi o l’antipatia per qualcuno… Se gli altri vedessero non solo le nostre case e le nostre vite, esposte in ogni incontro online come mai prima, ma anche i nostri pensieri?
E se fossimo…trasparenti?
Care bambine e bambini,
come state passando queste giornate casalinghe?
Il vostro Filò ha deciso di dedicarsi alla cosa più bella del mondo.
Il gioco?
La cucina?
Le abbuffate di dolci?
No, molto meglio: la lettura.
Bella storia, direte voi.
Ma se mi leggete significa che leggere, in fondo, piace anche a voi.
Leggere è un po’ come viaggiare: si incontrano luoghi e persone di altri mondi, le loro storie e i loro pensieri, e a volte è proprio come uscire dalla nostra vita per entrare nei panni di un altro.
E sapete in che panni mi sono calato io, ultimamente?
In quelli di Gisèle, la protagonista di un albo illustrato di Beatrice Alemagna, La bambina di vetro.
Una bambina nata di vetro, così trasparente e così fragile da potersi spezzare al primo tocco.
Una storia simile è quella di Giacomo di cristallo, di Gianni Rodari, che forse conoscete.
Sia per Giacomo che per Gisèle la vita non era facile: nati diversi dagli altri, con una pelle così sottile e delicata, erano considerati dalla gente dei piccoli miracoli.
Pensate che fuori dalle loro case si creava ogni giorno una fila luuuuuunghissima di persone curiose di vedere attraverso i due bambini di vetro. Diventare fenomeni da baraccone non piace a nessuno, ma c’era un altro spinoso problema: quando sei di vetro, tutti possono guardare dentro di te.
E così non c’era modo, per Giacomo e Gisèle, di nascondere i loro pensieri.
Né quelli più belli, né quelli più brutti.
Tutto dentro di loro era visibile: le loro paure, che come una massa nera galleggiavano nel petto, l’amore per qualcuno di caro, che come una corrente di latte li attraversava, i ricordi più segreti, l’antipatia per qualcuno.
Ci pensate, voi, se tutti potessero guardarvi dentro? Come vi sentireste?
Io ho pensato che se tutti conoscessero i miei pensieri non avrebbe nemmeno più senso parlare.
Tanto tutto quello che avrei da dire sarebbe già chiaro prima di aprire bocca.
Sarebbe proprio come essere io stesso un libro: anche un estraneo potrebbe “leggermi”, e senza fare grandi sforzi.
Se devo dire la verità, pur essendo io un grande frequentatore di libri, essere letto non mi piacerebbe affatto.
Certo, se fossimo tutti trasparenti forse sarebbe diverso…
Ve lo immaginate un mondo in cui fossimo tutti di vetro? Come sarebbe?
Non sareste curiosissimi di vedere cosa c’è nella testolina del vostro cane, o nei pensieri della maestra?
In questo elenco potete scrivere dentro chi vorreste guardare e perché. Ma soprattutto…tutto quello che vi aspettate di trovare!
Bene, e adesso? Non crederete mica che abbiamo finito qui!
Ora lo sforzo di immaginazione si fa ancora più arduo. Immaginate di essere voi, questa volta, di vetro.
E provate per un attimo ad ascoltarvi e immaginare. Cosa vedreste dentro di voi?
Quali pensieri, quali ricordi, quali paure e sensazioni?
E dove starebbero?
Nella pancia, nella testa, nei piedi, o tutte dappertutto?
Io, ne sono sicuro, avrei un gran libro stampato in testa.
Vi lascio una grande sagoma dove disegnare tutto quello che vi passa… per il corpo!
Sara Gomel, DafDaf aprile 2021
(11 aprile 2021)