Olimpiadi, Germania e Israele insieme
“Idea valida, ne parlerò al governo”
C’è un’idea suggestiva che aleggia da qualche settimana: una candidatura congiunta israelo-tedesca per ospitare le Olimpiadi del 2036, nel centesimo anniversario da quelle tristemente celebri di Berlino. I Giochi della propaganda nazista, frustrata solo dal talento dell’imbattibile Jesse Owens.
Per ora un’idea, non molto di più, covata da due dirigenti sportivi tedeschi consapevoli dell’importanza dei simboli. Ma il sasso è stato lanciato e qualcuno da Israele lo sta raccogliendo. “L’idea mi affascina” conferma a Pagine Ebraiche il filantropo Sylvan Adams, proprietario della prima squadra professionistica locale di ciclismo e artefice della storica partenza del Giro d’Italia da Gerusalemme.
“Appena avremo un governo sarà mia intenzione verificare la concretezza di questa suggestione”, sottolinea Adams. La cosa andrà vagliata con attenzione, facendo un calcolo scrupoloso di costi e benefici. Su tutti vale l’esempio della Grecia, che nel 2004 ha ospitato i Giochi “ma poco dopo è andata a un passo dalla bancarotta”. Mancherebbero, in partenza, molte infrastrutture. Un problema non di poco conto. “Ma alla creatività e all’innovazione non bisogna porre limiti” dice Adams, lasciando intravedere più di uno spiraglio aperto. Anche il Giro a Gerusalemme, almeno all’inizio, sembrava utopia. E invece…
a.s twitter @asmulevichmoked
(Nell’immagine Jesse Owens trionfa in una gara dei Giochi del ’36)
(11 aprile 2021)