Ebreo, socialista, antifascista:
Pisa ricorda Carlo Cammeo,
vittima dello squadrismo del ’21
Una falce e martello su di un libro aperto. Un omaggio insolito, che è forse un unicum nella storia dei cimiteri ebraici italiani. Ricorda Carlo Cammeo, giovane insegnante di scuola elementare e attivo membro del partito socialista, di cui era segretario cittadino, brutalmente ucciso a Pisa il 13 aprile del 1921.
Cammeo, nato a Tripoli ma formatosi nell’ateneo pisano, fu attratto con l’inganno in una trappola mortale.
Un gruppo di ragazze lo invita ad uscire dall’aula in cui sta tenendo lezione. L’insegnante, non intuendo il pericolo, acconsente. Come arriva in cortile, lo squadrista Elio Meucci gli spara contro due volte. Quei colpi sono sufficienti per l’obiettivo del raid. Cammeo, che ha appena 24 anni, non si rialzerà più da terra. Agli occhi dei fascisti che l’hanno annientato la giusta “punizione” per essersi espresso contro la violenza in camicia nera che, in quella primavera, imperversava in Toscana e in tutta Italia. Lo aveva fatto dalle colonne del periodico socialista L’ora nostra, usando a questo scopo anche l’arma dell’ironia. La messa in ridicolo dell’apparato di propaganda di un nazionalismo che si apprestava a diventare egemone, spietata dittatura. Un’onta imperdonabile per i suoi carnefici.
Gli assassini di Cammeo saranno tutti identificati, ma una giustizia complice e omertosa non li condannerà mai. Tra loro anche Mary Rosselli Nissim, esponente di una nota famiglia ebraica di fede mazziniana e cugina di Carlo e Nello poi trucidati dal regime in Francia, che entusiasticamente aveva aderito al fascismo. Quel fascismo che 17 anni dopo metterà al bando tutti gli ebrei italiani attraverso le infami leggi razziste firmate da re Vittorio Emanuele III proprio a Pisa, nella tenuta di San Rossore.
“Per sicaria mano fascista cadeva assassinato il 13 aprile 1921 Carlo Cammeo, glorificando col sangue la santità della scuola e la sua fede nell’idea socialista”, si legge nella targa fatta affiggere nel luogo in cui la sua vita fu spezzata. Una vicenda poco conosciuta, nella stessa città di Pisa che pure gli ha dedicato una strada e altri onori e che domani pomeriggio lo ricorderà con una solenne cerimonia che prenderà avvio, con la deposizione di una corona, dal suo monumento funebre.
Ad intervenire saranno tra gli altri il sindaco Michele Conti, l’assessore regionale all’Istruzione Alessandra Nardini, il presidente della Comunità ebraica pisana Maurizio Gabbrielli, il presidente della Fondazione Circolo Fratelli Rosselli Valdo Spini.
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(Nelle immagini la tomba dei Carlo Cammeo al cimitero ebraico di Pisa: entrambe sono state usate per la mostra “Ebrei in Toscana, XX-XXI secolo” realizzata nel 2016 dall’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea di Livorno)
(12 aprile 2021)