Un sasso sulla tomba di Orefice,
pioniere del calcio vicentino

Il gioco del calcio o Foot-Ball, come veniva chiamato alla fine del diciannovesimo secolo in Italia, arrivò nella città di Vicenza il 9 marzo del 1902. E cioè quando il professor ed ex garibaldino Tito Buy, preside dell’Istituto commerciale, e il professor Antonio Libero Scarpa, primo allenatore della squadra, nelle sale della Palestra di Santa Caterina, sede della società di Ginnastica Umberto I scrissero lo statuto che sancì ufficialmente la nascita dell’Associazione del Calcio in Vicenza.
Alla fondazione furono nominati come soci onorari importanti figure cittadine: i senatori Lampertico, Fogazzaro, Lioy, Colleoni e il deputato Piovene. Tra loroanche il cavalier Giuseppe Orefice. Quest’ultimo apparteneva alla comunità ebraica locale e all’epoca era preside del Regio Istituto Tecnico.
Venne nominato delegato sportivo della squadra, carica che mantenne sino alla metà dei primi anni Dieci del secolo scorso, fu l’ideatore della coppa che portava il suo nome, la coppa Orefice, disputata dai pionieri della squadra Berica. Fu la prima figura di italiano di fede ebraica all’interno di un squdra calcistica veneta, anticipando il barone Giorgio Treves De’ Bonfili fondatore del Padova e Davide Fano, tra i fondatori del Venezia. Morì nel 1916 ed è tutt’ora sepolto nel Cimitero Acattolico. Suo figlio Giacomo divenne uno dei più noti compositori di musica del secolo scorso.
Recentemente una delegazione composta da tifosi e da una rappresentanza della società si è recata al Cimitero Maggiore e al Cimitero Acattolico per rendere omaggio ai fondatori e pionieri della squadra. Sono state ricordate tre importanti figure che hanno contribuito alla fondazione della squadra.
La commemorazione è iniziata al Maggiore, dove sono stati posti due mazzi di fiori con i colori biancorossi sulle tombe di Buy e Vallesella e sono poi continuate all’Acattolico di via Fratelli Bandiera. Sulla tomba di Orefice, oltre al mazzo di fiori, è stato posto un sasso.

(Nell’immagine in alto il mazzo di fiori e il sasso sulla tomba di Orefice, in basso la coppa da lui ideata)

Alessandro Lancellotti

(14 aprile 2021)