Giornata della Cultura Ebraica 2021:
Padova la capofila per l’Italia
Già nel Duecento, agli albori dell’Università di Padova, l’ebreo Bonacasa, traduceva in latino i Principi generali di medicina di Averroè (1126-1198) con il titolo di Colliget, mentre Hillēl ben Samuel volgeva dal latino all’ebraico la Chirurgia magna di Bruno da Longobucco.
Prove d’incontro tra mondi che spesso hanno trovato un riparo all’ombra dell’ateneo locale, caratterizzatosi nell’arco della sua lunga storia per una più spiccata attenzione di altri, anche nei secoli più bui, verso l’ebraismo. Non sorprende pertanto la scelta di fare di Padova la città capofila della prossima Giornata Europea della Cultura Ebraica, significativamente dedicata al tema del Dialogo.
“Sono grato all’UCEI per questa possibilità” sottolinea Gianni Parenzo, il presidente della Comunità ebraica cittadina. “Il tema è molto interessante, nelle corde di questa Comunità. Da sempre cerchiamo infatti di agire nell’ottica di un confronto sempre aperto con le istituzioni e con le altre comunità religiose. Con la curia, in particolare, i rapporti sono ottimi. Esperienze positive che cercheremo di valorizzare nel corso di una Giornata che sarà dedicata non solo alla relazione con la società esterna ma anche al dialogo interno all’ebraismo”.
L’appuntamento è per domenica 10 ottobre. Anche se Parenzo non esclude la possibilità di scandire i vari eventi in preparazione nell’arco di una settimana. Per Padova, in ogni caso, si tratta della prima volta da capofila. “Una responsabilità che affrontiamo con orgoglio, anche alla luce del particolare argomento che sarà affrontato. È un momento, questo, dove il dialogo è più che mai essenziale. In un’epoca in cui parole d’odio e contrapposizione serpeggiano noi ebrei, anche per il nostro ruolo di minoranza, abbiamo il dovere di dare l’esempio”.
Ad essere valorizzate la storia di una Comunità che è stata palestra di studi rabbinici, ma anche di partecipazione alla vita pubblica. Esemplare in questo senso la vicenda di Giacomo Levi Civita, che fu sindaco di Padova agli inizi del Novecento. Suo figlio Tullio, che godeva della stima personale di Albert Einstein, si sarebbe poi distinto come uno dei più grandi uomini di scienze della sua generazione.
Dal 2016 l’Università patavina gli ha dedicato il proprio dipartimento di Matematica.
(Nell’immagine la facciata della sinagoga tedesca, devastata dai fascisti e poi ricostruita nel dopoguerra: al suo interno ha oggi sede il Museo della Padova ebraica)
(20 aprile 2021)