“Elena Servi, orgoglio di Pitigliano”

Diceva un celebre pitiglianese, il rabbino e pensatore Dante Lattes. “L’idea d’Israele non si affida alle carte incomprese. Essa è da millenni aperta agli uomini di tutte le razze e di tutte le lingue ed è l’humus ideale su cui l’umanità va seminando faticosamente i germi delle sue messi morali”.
Una cultura dell’incontro che è da sempre la cifra del borgo maremmano un tempo conosciuto, per via della sua significativa presenza ebraica, come La piccola Gerusalemme. Sua figura simbolo, dal dopoguerra, è Elena Servi. Una donna combattiva, ultima rappresentante di quel mondo e principale promotrice della riscoperta e valorizzazione dei molti luoghi ebraici: la sinagoga, il forno delle azzime, il bagno rituale, il cimitero.
È proprio Servi, 90 anni, la protagonista del film “Il pane della Memoria” prodotto da Marina Piperno con la regia di Luigi Faccini e musiche del Maestro Riccardo Joshua Moretti. Il film è uscito nel 2007 ma non ha perso d’attualità. Regista e produttrice, insieme ad alcuni rappresentanti delle varie Comunità ebraiche toscane, ne hanno parlato nel corso di un evento organizzato dall’associazione torinese Anavim.
Un’occasione anche per festeggiare l’impegno dell’ultima ebrea di Pitigliano, destinataria in gennaio dell’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica conferitale, alla vigilia del Giorno della Memoria, dal Capo dello Stato Sergio Mattarella.
A consegnarglielo personalmente, negli scorsi giorni, il prefetto di Grosseto Fabio Marsilio e Giovanni Gentili, sindaco di Pitigliano, che portava con sé un altro attestato: la civica benemerenza del Consiglio comunale. “Elena Servi – ha sottolineato il sindaco – è un esempio per tutti i pitiglianesi, un modello positivo per l’impegno nel tramandare alle nuove generazioni la conoscenza della storia e il valore dell’accoglienza. Uno dei tratti distintivi della nostra comunità”.

(21 aprile 2021)