Le reazioni del mondo ebraico
“Condanna Chauvin sia inizio
di un percorso contro l’odio”

Molte reazioni, nel mondo ebraico, alla condanna dell’ex poliziotto Derek Chauvin.
Il direttore dell’Anti-Defamation League Jonathan Greenblatt auspica che la sentenza del processo di Minneapolis sia solo l’inizio di un percorso.
“La decisione della giuria – le sue parole – è il primo e necessario passo per dare forza all’impegno di giustizia nel nome di George Floyd. Anche se nulla, nessun verdetto, potrà mai riportare in vita né lui né Breonna Taylor, né Daunte Writght, né Adam Toledo né molti altri come loro. Il nostro Paese, per secoli, ha attribuito meno valore e preso di mira le esistenze di uomini neri, mulatti, indigeni. È fondamentale che si affronti la minaccia del razzismo come sistema, che si ripensi la struttura della sicurezza pubblica, che si creino quei cambiamenti atti a garantire un equo trattamento per tutti”.
Sul The Jewish Forward, tra gli altri, si legge: “Il perseguimento della giustizia non è una scelta, ma la condizione per andare oltre la mera sopravvivenza. La giustizia è all’orizzonte e ciascuno di noi è chiamato a migliorare il mondo non solo per se stesso, ma come atto di responsabilità nei confronti di qualunque altro essere umano. Questa sentenza non è la fine del processo. È piuttosto un nuovo inizio”.