Armeni, il Grande Male
da non dimenticare
Cade in queste ore l’anniversario del Metz Yeghern, “Il Grande Male”. E cioè il genocidio del popolo armeno da parte dei turchi. Una ferita aperta per la coscienza d’Europa e una Memoria scomoda per la Turchia, che ancora oggi nega quei lutti e quelle sofferenze. Ma abbiamo il dovere di ricordare, ricorda in una nota il presidente dell’Assemblea rabbinica italiana rav Alfonso Arbib. “La Memoria armena non può lasciarci indifferenti”, sottolinea il rav, spiegando che “ogni Memoria è sempre specifica e inerente a fatti, processi e contesti precisi che vanno ben conosciuti, assunti e compresi, e, proprio perché si possano trarre lezioni morali e politiche più universali, è necessario adoperarsi per fugare il rischio di generalizzazioni indebite. Il Genocidio Armeno, la cui memoria è fondamentale e preziosa, esige l’impegno di noi tutti, con fermezza e chiarezza”.
Il rav ricorda inoltre come nel mondo ebraico ci sia stato a lungo un impegno a non dimenticare il Metz Yeghern. “Tra questi ebrei ricordiamo il giurista Raphael Lemkin, che, riflettendo sulla Shoà e sullo sterminio di massa patito dagli armeni, coniò il neologismo ‘genocidio’”.