Il figlio di Sarah Halimi
a Pagine Ebraiche
“La folla di Parigi un conforto,
continueremo la nostra battaglia”

“Da qualche ora ci sentiamo meno soli”.
Rav Yonathan Halimi, il figlio di Sarah, parla con Pagine Ebraiche a margine della grande manifestazione parigina per protestare contro la sentenza della Corte di Cassazione che ha garantito l’impunità all’assassino di sua madre, Kobili Traoré. Anche il figlio è salito sul palco, davanti alle molte migliaia di persone accorse in piazza del Trocadero per chiedere due cose finora calpestate: verità e giustizia.
“L’imponente partecipazione ci ha colpito. Lo dico senza giri di parole, ci ha fatto bene al cuore. Adesso dobbiamo far leva su questo risultato straordinario per cambiare le cose. Uniti possiamo farcela”, afferma Yonathan.
Si parla di una possibile riforma, perorata dal presidente Macron, per far sì che la giustizia francese non debba mai più conoscere l’onta di giornate come quella in cui, sostenendo che Traoré fosse incapace di intendere e volere per via della precedente assunzione di droghe, ha stabilito che nessun processo a suo carico dovrà essere celebrato.
“La riforma del sistema giuridico è un passo fortemente auspicato da tutti noi. È una strada corretta verso la quale tendere. Lo stesso, non smetteremo di batterci per fare giustizia anche su questo specifico caso. So che non sarà facile. Che per portare Traoré a processo servirà un piccolo miracolo. Ma non intendiamo arrenderci: questo assassino – sottolinea Yonathan – deve essere giudicato e pagare per i suoi crimini”.
Il piano b porta verso Israele. “Attenderemo un po’. Vedremo cosa accadrà sull’onda di questa manifestazione e del suo enorme impatto mediatico. Se sortirà gli effetti che auspichiamo, se davvero il Paese avrà uno scatto sul piano consapevolezza. Altrimenti tutte le opzioni sono aperte. Anche – dice Yonathan – un possibile ricorso alla magistratura israeliana”.
In piazza ieri c’erano rappresentanti delle istituzioni, intellettuali, artisti. Ma anche molti comuni cittadini. “È questo – osserva Halimi – che ci ha dato particolare conforto. C’è stata la voglia di reagire, di stare uniti nel segno di valori e battaglie che non possono essere delle sole comunità ebraiche. È stata una vera e propria azione di Tikkun Olam. Di riparazione del mondo dalle sue falle e brutture”. Nell’occasione la sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, ha annunciato l’intenzione di intitolare una via a Sarah Halimi. “Un bel gesto, lo abbiamo apprezzato. Ma non servirà a molto – conclude Yonathan – se non si farà giustizia”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(26 aprile 2021)