Venezia – Pietre d’inciampo,
un fiore per la Liberazione 

Armata di un prodotto per pulire, un panno, fiori e buona volontà, Susanna Calimani ha deciso di festeggiare il 25 aprile in modo originale. Pulendo le pietre d’inciampo sparse per la sua Venezia e lasciando poi un fiore in memoria delle vittime del nazifascismo. In Laguna, sono circa un centinaio i sampietrini in ottone che l’artista Gunter Demnig ha collocato per commemorare i deportati nei campi nazisti. “Ogni anno partecipo sempre, che io sia a Venezia o via, alle iniziative per il 25 aprile. Quest’anno, causa covid, il tradizionale corteo veneziano non è stato fatto, ma avevo sentito di una bella iniziativa dell’Anpi che invitata a portare i fiori alle lapidi dei partigiani. Ho pensato di aderire, facendo un giro per la città. Poi ho pensato alle pietre d’inciampo (Stolpersteine), alle parole di mia madre su come quelle degli zii, vicino alla stazione, fossero da pulire… E così ho comprato del Sidol, dei mazzi di fiori, preso mia madre e mio padre con me e siamo andati insieme a pulire le pietre d’inciampo”. Diversi sampietrini, racconta Calimani, erano tenuti bene e già puliti dai condomini delle case davanti alle quali sono posizionate o con dei fiori accanto posizionati da gruppi di scout proprio per il 25 aprile. “In alcuni casi ci sono anche delle brevi biografie appese che raccontano la storia dei deportati. E in più di un’occasione chi entrava e usciva dalle abitazioni mi ha ringraziato e mi ha spiegato che le pietre vengono comunque pulite e curate. Quelle più sporche sono quelle davanti alle strutture usate per i turisti, dove ora non c’è passaggio”. C’è chi in città – e non solo a Venezia – ha poi aderito a un progetto di adottare una Stolperstein e si occupa così di pulirla. “È un bello spunto e sarebbe interessante organizzare iniziative di questo tipo con la cittadinanza. È vero che come ebrei ci prendiamo cura dei nostri morti, della nostra memoria, ma sarebbe importante anche coinvolgere qualcuno di esterno, magari gruppi di giovani”.